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08/05/1995 Il Globo :Vigili un dossier di denuncia.
Domenica 7 – Lunedì 8 Maggio 1995
IL GLOBO
Daniele Minichini,dirigente del Sulpm parla delle carenze ma anche delle possibili soluzioni
Vigili,un dossier di denuncia
“Abbandonati dal Comune, privi di mezzi e strumenti è già tanto se lavoriamo”
di Maria Marino Cerrato
Napoli – L’ultima delusione l’hanno avuta dal convegno organizzato il 10 Aprile scorso. I vigili urbani, il capro espiatorio di cittadini e istituzioni, con un dossier alla mano erano decisi a svolgere in pieno uno dei 36 compiti che giornalmente gli vengono affidati. Denunciare e mettere ordine. Ma non è andata come speravano e adesso sono davvero stufi.”Quel convegno doveva essere l’occasione per tentare di smuovere l’amministrazione e ottenere una risposta positiva a quelle poche richieste che facciamo da mesi. Avere strumenti e mezzi sufficienti “.E,invece,”non è stato altro che una passerella politica,segno evidente che le Giunte cambiano ma non l’abitudine ad abbandonare a sé stesso un corpo così importante per il funzionamento della città”.
E’ amareggiato Daniele Minichini,dirigente e responsabile O.R.D. del Sulpm. “Il solo a fare autocritica è stato il consigliere comunale Franco Di Mauro,membro della II^ commissione consiliare,quella sulla viabilità. Per il resto, non abbiamo cavato un ragno dal buco”.
Ma perdere una battaglia non significa perdere anche la speranza che le cose possano davvero cambiare. “Amo il mio lavoro – dice il rappresentante sindacale – e nonostante sia molto impegnato sul piano sindacale non ho mai accettato di rinunciare alla strada per una comoda poltrona in ufficio. Ed è proprio perché sono ogni giorno a contatto con la realtà della strada che sto lottando per ottenere condizioni operative migliori”.
I vigili urbani a Napoli “mancano anche dello stretto necessario per lavorare. Non dispongono di un regolamento del Corpo. Non hanno stradari(gli ultimi risalgono agli anni 70), ricetrasmittenti e neanche frequenze radio riservate”. Così quelli che si procurano una radio a proprie spese “sono costretti a sintonizzarsi su bande private, abusando della legge, e mettendo in pericolo qualsiasi comunicazione di servizio tra colleghi e con il comando.
Non disponiamo di mezzi – aggiunge Minichini – e per spostarci da un posto all’altro dobbiamo pagarci persino il biglietto della metropolitana,anche se siamo in servizio. L’unica azienda di trasporto che ci risparmia la spesa è l’Atan. I carri gru non possono viaggiare sulla tangenziale sebbene il concessionario sia il Comune. Se vogliamo essere a posto con la coscienza ci paghiamo le esercitazioni al poligono di tiro. Il Comune ci fornisce un vestiario di pessima qualità che,per altro viene pagato fior di quattrini per la sua presunta buona lavorazione. Non abbiamo in dotazione un orologio, come in tutte le altre città d’Italia e neanche una penna per scrivere i verbali.
Quelli di noi che sulla carta sono dei motociclisti non solo non dispongono di una moto ma neanche di una divisa. E il colmo è che vanno in servizio vestiti in borghese perché il Comando si rifiuta di fornirgli una divisa da agente semplice perché sono dei motociclisti!
Inoltre siamo in pochi rispetto alle necessità di questa città e per di più una gran parte dei componenti del Corpo ha varcato la soglia dei 45 anni. Non abbiamo delle manette(ce le compriamo coi nostri soldi ) o dei manganelli. Eppure, il procuratore Cordova ci incarica della lotta ai contrabbandieri di sigarette pena la denuncia per omissione di atti d’ufficio. Ma quando ne arrestiamo uno non siamo autorizzati ad ammanettarlo e, se riusciamo ugualmente a condurlo al comando, nonostante i numerosi episodi in cui”l’organizzazione”che un contrabbandiere ha sempre alle spalle non lo faccia prima scappare, dobbiamo piantonarlo 24 ore su 24 senza neanche il conforto di un piatto caldo(non c’è la mensa). E tutto perché non abbiamo delle celle. Infine le nostre sezioni versano in condizioni pietose. Se l’ufficio igiene facesse dei controlli a tappeto – dice Minichini – molte sarebbero chiuse all’istante”.
Negato anche il diritto alla salute. I vigili urbani di Napoli non dispongono di un libretto sanitario di categoria e solo dopo una diffida ufficiale al Comune hanno ottenuto lo stanziamento di 250 milioni per spese sanitarie, stornati dal bilancio. E che dire poi dei corsi di aggiornamento al nuovo codice della strada . “La scuola di polizia municipale si trova a Benevento – fa notare Minichini – mentre in tutte le altre regioni ha sede nel capoluogo principale. Quindi diventa impossibile per gli agenti di Napoli far combaciare i turni di servizio con gli orari dei corsi”.
E’ la lista non finisce qui, “Operiamo in una metropoli che dal punto di vista della viabilità va avanti solo a furia di divieti su divieti. Come se in compenso i cittadini potessero disporre di decine di mega parcheggi sotterranei. Se ognuno di noi – aggiunge Minichini – volesse seguire alla lettera il Codice della strada, a Napoli non si circolerebbe più e soprattutto non ci sarebbe un’area in cui parcheggiare le auto”. Lamentele, denunce.
Ma anche delle possibili soluzioni.”Almeno nelle strade larghe – dice il rappresentante sindacale – la sosta potrebbe essere consentita. Magari a giorni alterni oppure fissa su un lato e sull’altro a disco orario. Avviene dappertutto tranne che a Napoli che è l’unica città d’Italia ad averli eliminati. Nelle strade rettilinee si potrebbero poi istituire delle lunghe fila di parcheggi e, se fossero installati i parchimetri non servirebbero più di due vigili per controllarne il rispetto. Nei maggiori incroci- continua Minichini - dove oggi vengono utilizzati anche due o tre vigili per volta,si potrebbero sistemare le garitte e il comando a distanza dei semafori(attualmente il 90% non ha alcun controllo manuale)”. Insomma,”di possibili soluzioni ce ne sarebbero – dice – e servirebbero anche ad evitare sprechi di denaro. Il che, per un Comune in dissesto, non sarebbe male. L’importante è far presto perché così non si può più andare avanti”.
A Napoli le situazioni al limite dello sfascio sono tante ma un caso in particolare preoccupa il sindacalista . Il piazzale antistante l’ospedale Cardarelli. In tutta la zona c’è il divieto assoluto di sosta, in compenso però a decine sono i parcheggiatori abusivi e assenti i paletti dissuasori.
Tutto il controllo è affidato a due soli vigili che non avendo una ricetrasmittente o un mezzo per spostarsi, un auto o un ciclomotore, sono costretti a fare su e giù come trottole non riuscendo per altro ad evitare soste selvagge. “Si parla della più grande zona ospedaliera del Mezzogiorno e la maggior parte che ci arriva non è lì per gioco. Come minimo avrebbe il diritto di parcheggiare l’automobile. E questo per i vigili è un dilemma. Se, infatti, da un lato c’è il divieto da far rispettare, dall’ altro c’è il buon senso di non impedire la sosta e in mancanza di regolari parcheggi.
Ma se si opta per questa seconda ipotesi arrivano gli avvisi di garanzia per omissione di atti d’ufficio.Abbiamo chiesto più volte di eliminare il divieto almeno sul lato panoramico e permettere la sosta a raso . In questo modo si creerebbe anche occupazione per i parcheggiatori. Nell’ultima riunione(6 Marzo)il Comune ci assicurò che entro il 20 Marzo avrebbe provveduto a fare i parcheggi a raso. E’ trascorso più di un mese e ancora niente”. Intanto i Vigili in servizio in quella zona sono sempre due e “da quelli si pretende l’impossibile”. Stesso discorso per un’altra delle loro 36 funzioni. Il controllo sull’abusivismo commerciale. “Non basterebbero mille agenti di polizia municipale in più se si continua a non avere la strumentazione necessaria – spiega Minichini -
mentre gli abusivi sono organizzati e coi telefonini si passano la voce da un punto all’altro di una zona per avvertirsi a vicenda del nostro arrivo, noi senza radio e senza auto finiamo solo coll’essere presi in giro. Quando va bene e siamo fortunati ne cogliamo qualcuno in fallo. Ma appena giriamo le spalle tutto ritorna al suo posto,compresa la merce che abbiamo sequestrato”. Il caso emblematico è fornito dal mercatino De Bustis del Vomero.”Tutti sanno che è un covo di abusivi, che serve più che altro ad incrementare il traffico e il blocco della circolazione.
Ma allora perché non adottare un provvedimento risolutivo come quello di consentirne l’apertura solo due – tre volte a settimana? In questo modo anche i controlli sarebbero maggiori perché concentrati solo due giorni su sette.
E negli altri, inoltre, si potrebbe destinare quell’area enorme a parcheggio. Una necessità resa ancora più urgente dalla presenza nelle immediate vicinanze dell’ospedale Santobono”.
Un agente per 9mila utenti
Napoli – Per la maggior parte dei cittadini il vigile urbano non è una figura che ispira simpatia. Dal momento che il suo ruolo è quasi sempre di carattere punitivo è visto come un repressore. Ma quelli di Napoli meritano per lo meno un appello. Operano in condizioni limite,improvvisando senza, per altro, avere neanche la soddisfazione di ottenere buoni risultati. Il Comune, da cui dipendono, a volte non gli fornisce neppure il minimo indispensabile per lavorare. Tanto che ormai il motto è “arrangiati e spera” . L’organigramma del Corpo dei vigili urbani di Napoli si compone di 8 settori, 21 unità operative e di un comando generale. L’organico del 95, compresi il comandante, i capi settore, i capi sezione,vice capi, i sottufficiali, gli agenti e i motociclisti, ammonta a 2290 unità contro le 2418 del 94 e i 3049 previsti dalla delibera n.4108/87. Dei 1412 agenti, età media 45 anni, 603 sono addetti al controllo mobilità. Quindi, considerato che tra utenza residente(1.350.000) e fluttuante (1.500.000) a Napoli ci sono giornalmente 2.850.000 cittadini,603 agenti in servizio equivale a un addetto per 9453 utenti, quando il rapporto previsto è di 1 a 800. In compenso però è molto alto l’indice di produttività per agente. Nel 94 è stato elevato 1 milione di verbali con una media di 1.726 contravvenzioni ad agente.
Il rapporto scende di 1 a 567 per l’attività di controllo sul settore commerciale e dell’artigianato (34000 esercenti e 60 agenti). L’ultima assunzione risale al 1987.
La polizia municipale napoletana dispone di 47 autoveicoli di cui 28 circolanti e 19 fermi per riparazioni e 240 motomezzi di cui 50 circolanti e 190 fermi. Ecco, infine, le funzioni di un operatore di polizia municipale:mansioni derivanti dalle qualifiche di agente di P.S., P.G., e polizia stradale; polizia tributaria; amministrativa;governativa;ordinanze del sindaco; vigilanza su infrazioni amministrative; sulle leggi del commercio; su quelle urbanistiche;sugli orari dei pubblici esercizi e attività commerciali; sul rispetto della legge di P.S.; sui beni del Patrimonio pubblico; accertamenti infrazioni e contravvenzioni al Codice della strada; rilevamenti incidenti stradali; regolamentazione del traffico,scorta per sicurezza della circolazione; operazioni di soccorso per incidenti stradali; rilevamenti per studi sul traffico; redazione rapporti reati; attività di sequestro preventivo e cautelativo; prevenzione e repressione crimini; attività investigative; soccorso in occasione di pubbliche calamità; assistenza turismo; servizi di rappresentanza; sicurezza e vigilanza ordine pubblico Casa comunale;piantonamenti giudiziari; controllo inquinamenti acustici ed atmosferici; controllo sul corretto svolgimento del vivere civile; notifiche atti giudiziari; assistenza per la salvaguardia e la tutela dei minori; vigilanza presso plessi scolastici; nei casi di abbattimento e requisizione alloggi; presso mercatini rionali, fiere e manifestazioni, scorta valori; notifica diffide; assistenza per la salvaguardia e la tutela fisica dei soggetti di cui alla legge 180(T.S.O.)
M.M.C