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LE MULTE VIA E - MAIL SONO UN VIRUS

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

Ufficio Legale

Associazione Nazionale

Coordinamento Camperisti

Con la presente si trasmette comunicato della Prefettura di Massa-Carrara per evitare di introdurre nel vostro computer un virus.

Cordiali saluti e Felice Anno Nuovo, Dr. Marcello Viganò

*

posta al seguente indirizzo: via San Niccolò, 21  -  50125 Firenze

telefono ufficio: 055 2340597 - telefono personale: 329 3266512

e-mail a: marcellovigano@coordinamentocamperisti.it

telefax al numero:  055 2346925

MULTE VIA E-MAIL?

 ATTENZIONE  E’ UN VIRUS

Sanzioni del Codice della strada inviate per posta elettronica. Attenzione, si tratta di una trappola da virus che circola in questi giorni nelle caselle e-mail e non di innovazione tecnologica  sulle procedure di  comunicazione delle multe. Le infrazioni, infatti,  seguono ancora i canali usuali e ufficiali, che sono:  preavviso di accertamento e successiva  notifica per posta.  Lo fa sapere il prefetto  di Massa-Carrara Carlo Striccoli  che mette in guardia gli utenti di posta elettronica e li sollecita a non aprire la propria casella  quando a spedirla  è il fantomatico ufficio  . Ma l’insidia che si cela dietro il messaggio è ancora più articolata: nell’oggetto  appare  la specifica  o  altra ipotesi  -falsata o reale- prevista  dallo stesso codice, e addirittura si indicano presunti “allegati”: verbale, foto dell’infrazione,  modulo  per l’eventuale istanza di archiviazione.  

14 maggio 2008 – Ufficio stampa                                             Capo Ufficio stampa

giuliana.derose@interno.it                                                         Alessandro Tortorella

                 

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SVIZZERA - CANCELLATE LE MULTE DEGLI ITALIANI

La Svizzera cancella le multe degli italiani
«Troppo lavoro, dobbiamo combattere la criminalità»
una  delle sale operative della polizia elvetica

CHIASSO — Buone notizie per gli automobilisti italiani che hanno commesso infrazioni stradali in Svizzera. Dal primo dicembre le violazioni punite con importi inferiori ai 121 franchi (80 euro) non vengono di fatto più perseguite: si pagherà solo se si è colti in flagrante. La decisione — definita «temporanea» — è stata presa dal presidente del Consiglio del centro internazionale, Olivier Pecorini, e dal copresidente Romano Piazzini, comandante della polizia del Canton Ticino. Il «colpo di spugna» è dovuto al fatto che il Centro di cooperazione italo-svizzero di polizia di Chiasso ha troppo lavoro da svolgere e non fornisce più alle polizie dei vari cantoni i dati necessari a identificare i conducenti per inviare loro le contravvenzioni. A oggi — si legge nella circolare inviata ai distretti delle polizie cantonali — le richieste di collaborazione in materia di polizia giudiziaria rappresentano circa il 50 per cento dell'impegno dell'ufficio di Chiasso. Una buona parte di lavoro resta legata alle infrazioni al codice della strada. E, avendo il Centro italo-svizzero come primo impegno l'obiettivo di combattere la criminalità internazionale, la direzione ha deciso di concentrare su questo aspetto le risorse disponibili. Nel giro di tre anni l'attività del servizio d'intelligence italo- svizzero è più che raddoppiata: si è passati da 3.789 a 7.777 richieste d'informazione evase. Centomila targhe automobilistiche sono state controllate in un anno per risalire ai proprietari ritenuti responsabili di infrazioni del codice stradale. Una media di 273 al giorno. Nel 2007 il Centro comune di polizia e doganale di Chiasso ha vagliato esattamente 105.336 numeri di targa, contro i 60.000 del 2006: 10.000 scarsi appartenevano ad automobilisti svizzeri colti in fallo in Italia; più di 95.000 erano di cittadini italiani «pizzicati» nella Confederazione Elvetica. La stragrande maggioranza è costituita da automobilisti «immortalati» dai radar fissi ubicati sulla rete viaria della Svizzera interna.

Corriere della Sera 27/12/2008

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UN MOMENTO PER... PENSARE


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