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BONUS SOCIALE 2009
Dal 1 gennaio 2009 sarà operativo il cd "bonus sociale" che consentirà a milioni di famiglie di risparmiare sulla spesa di energia elettrica, vediamo come attraverso i chiarimenti pubblicati dall'Autorità per l'energia elettrica e gas. Il cosiddetto "bonus sociale" (ovvero ‘il regime di compensazione della spesa sostenuta dai clienti domestici per la fornitura di energia elettrica') è uno strumento introdotto dal Governo con l'obiettivo di sostenere le famiglie in condizione di disagio economico, garantendo loro un risparmio sulla spesa annua per energia elettrica.
Il bonus è previsto anche per i casi di grave malattia che imponga l'uso di apparecchiature elettromedicali indispensabili per il mantenimento in vita CLICCA QUI PER SAPERNE DI PIU'. Maggiori informazioni sull'ISEE sono reperibili all'indirizzo Internet: https://servizi.inps.it/servizi/isee/default.htm Si prevede che le domande di ammissione al bonus sociale potranno essere effettuate non prima del prossimo mese di dicembre ed in modo graduale Comune per Comune. Lo sconto in bolletta comincerà ad essere applicato non prima di due mesi dalla presentazione della richiesta di ammissione presso il proprio Comune di residenza. Nel dettaglio, come viene erogato il bonus retroattivo per il 2008? Per garantire il riconoscimento del bonus retroattivamente per il 2008, i cittadini dovranno presentare la richiesta entro e non oltre il 28 febbraio 2009. | Bonus 2008 | Bonus 2009 | Attestazione ISEE emessa prima del 2007 | No | No | Attestazione ISEE emessa nel 2007 | Si | No | Attestazione ISEE emessa nel 2008, scaduta all'atto della richiesta | Si | Quota parte | Attestazione ISEE emessa nel 2008, valida all'atto della richiesta, presentata entro il 28 febbraio 2009 | Si | Si | Attestazione ISEE emessa nel 2009, presentata dopo il 28 febbraio 2009 | No | Si | Le richieste pervenute dopo il 28 febbraio 2009 non consentiranno di beneficiare del bonus retroattivamente per il 2008. Per ulteriori informazioni visitate il sito dell'Autorità (http://www.autorita.energia.it/) oppure chiamate il numero verde sulla liberalizzazione del mercato elettrico predisposto dall'AEEG 800.166.654 |
EUROTEST SUGLI ATTRAVERSAMENTI PEDONALI NELLE CITTA’ EUROPEE
EUROTEST ACI SUGLI ATTRAVERSAMENTI PEDONALI NELLE CITTA’ EUROPEE ROMA PENULTIMA IN EUROPA PER LA SICUREZZA SULLE STRISCE Zebre assassine: 8.000 pedoni muoiono in UE, 627 solo in Italia Un incidente mortale su tre avviene sulle strisce Paradosso Bruxelles: si rischia di più nella capitale delle istituzioni europee che definiscono i provvedimenti sulla sicurezza stradale Gelpi (ACI): “Serve un intervento normativo che dia la precedenza ai pedoni in procinto di attraversare sulle strisce e fissi la distanza minima tra le auto in sosta e gli attraversamenti” Privi di rampe per disabili e di dispositivi acustici per non vedenti, male illuminati e con una segnaletica ormai logora. Gli attraversamenti pedonali delle maggiori città europee mostrano pericolose lacune nell’ultima indagine dell’Automobile Club d’Italia, capofila del progetto europeo per l’analisi della sicurezza dei pedoni. I risultati dello studio sono stati presentati oggi a Verona nella seconda giornata del SISS-Salone Internazionale della Sicurezza Stradale. Insieme ad altri 17 Automobile Club internazionali riuniti nel programma EuroTEST, l’ACI ha esaminato 215 attraversamenti pedonali ad Amsterdam, Barcellona, Berlino, Bruxelles, Copenaghen, Helsinki, Lubiana, Londra, Madrid, Monaco, Oslo, Parigi, Roma, Stoccolma, Vienna, Zagabria e Zurigo. Sei dei dieci migliori attraversamenti pedonali in Europa sono a Londra. Per il resto, il quadro è sconfortante: paradossalmente la città più pericolosa è Bruxelles, sede delle maggiori istituzioni che definiscono provvedimenti sulla sicurezza stradale a livello internazionale, e 3 dei 20 peggiori attraversamenti sono a Roma. In totale, solo due sono stati valutati ottimi (entrambi a Londra), 116 “buoni”, 69 hanno raggiunto la sufficienza e 28 sono stati bocciati. Dei 15 attraversamenti esaminati a Roma, 4 sono stati giudicati “buoni”, 7 “sufficienti” e 4 “insoddisfacenti”. I problemi maggiori per la Capitale riguardano l’accessibilità e la visibilità delle strisce pedonali. L’indagine ACI-EuroTEST ha evidenziato due fattori di rischio. Il primo è la scarsa cultura della sicurezza degli utenti della strada che compromette l’efficienza delle infrastrutture: un’auto parcheggiata male o un motorino sulle strisce nascondono a un conducente il pedone in procinto di attraversare. L’altro fattore è la pericolosità dei semafori pedonali italiani con la luce gialla prolungata: non comunicano adeguatamente il tempo concesso per ultimare l’attraversamento. Meglio un countdown che indichi i secondi per i pedoni. Tra le città testate, questa soluzione è in fase di sperimentazione soltanto a Copenaghen e a Lubiana. Oltre 8.000 persone perdono la vita ogni anno in Europa mentre attraversano la strada. Solo in Italia, nel 2007 sono deceduti 627 pedoni e 20.525 sono rimasti feriti. Un pedone su tre muore sulle strisce. Nel nostro Paese le grandi città guidano la graduatoria provinciale per numero di pedoni deceduti. Genova è tra gli ultimi posti con solo due morti, ma è quarta nella classifica dei feriti. “Serve un intervento normativo che innalzi gli standard di sicurezza sulle strade urbane – dichiara il presidente dell’Automobile Club d’Italia, Enrico Gelpi – prevedendo il diritto di precedenza ai pedoni in procinto di attraversare sulle strisce e fissando una distanza minima tra i veicoli in sosta e gli attraversamenti pedonali. La formazione è fondamentale per una cultura comune della sicurezza stradale. Per questo motivo l’ACI sarà promotore della campagna di sensibilizzazione internazionale denominata ‘A passo sicuro’, che raggiungerà milioni di europei con una brochure completa di indicazioni e raccomandazioni per pedoni e automobilisti”. Leggi il comunicato stampa (file PDF, 174Kb), la sintesi dello studio (file PDF, 1MB) e la brochure A passo sicuro (file PDF, 760Kb)
UN CARISSIMO NEMICO.....IL CONDOMINIO
Qui sotto alcuni stralci di un interessante areticolo di Repubblica sul Condominio. Per leggere l'articolo integrale CLICCA QUI ----------------------------------------------------------------------------------------------- Due milioni di cause per sei miliardi di euro. Sei italiani su cento sono in lite col vicino Spesi tre miliardi di euro l'anno. Schiamazzi e rumori notturni principale causa di litigio Condominio, carissimo nemico Cronaca di una battaglia quotidiana QUEL TAC-TAC degli zoccoli alle cinque del mattino. Quel parcheggio usurpato nel cortile. Quel cane che non smette di abbaiare. Quell'odore di broccoli che invade le scale. Quel maleducato che lascia aperto il portone. Quel principiante che strimpella "Per Elisa" all'infinito. Quei bambini che schiamazzano. Quelle cicche che piovono sul prato.
Altro che casa, dolce casa: da quando l'italiano è diventato un condomino, la sua vita quotidiana è tormentata, oppressa e inacidita dalle battaglie rancorose e sorde che si nascondono sotto l'ipocrisia del buongiorno-e-buonasera davanti all'ascensore, .........omissis...... Tutto questo senza entrare nel contenzioso che tocca il portafogli: il distacco dalla caldaia condominiale, l'errore nella tabella millesimale, l'annullamento dell'assemblea che deliberò il rinnovo della facciata, la contestazione delle quote per l'acqua e via impugnando. Si arriva, dicevamo, a due milioni di cause.
Questo fiume livido e aspro di dispetti e di ritorsioni sfocia nelle aule di tribunale occupando la metà dei giudizi civili e un bel numero di processi penali. A Roma c'è un'intera sezione del Tribunale (la quinta) che si occupa solo di contenzioso condominiale. È al terzo piano del palazzo di viale Giulio Cesare, una lunghissima serie di stanze disadorne nelle quali un magistrato dà retta, di solito, a cinque o sei avvocati contemporaneamente, sommerso da una montagna di citazioni, notifiche, memorie e comparse che dopo tre anni di udienze costeranno ai litiganti in media dai due ai tremila euro ciascuno.
Ma il grosso delle contese approda sulle scrivanie dei giudici di pace. Quelli civili affrontano le questioni che si risolvono col denaro, in maggioranza tra condomini e amministratori. Quelli penali devono invece dipanare le matasse più complicate, uno spinoso groviglio di antichi torti e di quotidiane vendette che invoca giustizia per ingiurie, molestie, danneggiamenti e disturbo della quiete. ...................omissis..........................
Sulla trincea del condominio, dunque, lo Stato non riesce nemmeno a decretare chi vince e chi perde. Servirebbero un codice speciale, processi lampo e nuovi poteri per i giudici. Ma né l'uno né l'altro sono all'ordine del giorno di questo Parlamento, indizio non minore di quanto poco sappiano i nostri legislatori delle angosce quotidiane degli italiani. Per i quali, una volta varcato il cancello condominiale, vale ancora una sola regola: la legge del più forte. LA REPUBBLICA
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