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Napoli - DIMENTICANZE NEL DOCUMENTO SULLA SICUREZZA????

Sembra che  l’Assessore Luigi Scotti, nel suo documento sulla sicurezza, si sia dimenticato del racket e dell'usura ovvero della camorra.

Così facendo ha indicato come priorità solo:

immigrati, senza dimora, graffitari, prostitute, e mendicanti.

Speriamo che non si arrivi a quella famosa frase "la mafia non esiste. La Camorra non esiste"

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NAPOLI - OPINIONI DISCORDANTI SU : TOLLERANZA ZERO PER PROSTITUTE, MENDICANTI E VANDALI.

In questi giorni si parla sempre più di tolleranza zero e sicurezza alla luce dei decreti del Governo che danno più potere ai Sindaci.

Una parte di questi Sindaci già  nel passato hanno adottato provvedimenti  in tal senso (alcuni anche discutibili), altri sembrano ora svegliarsi da un lungo sonno (forse perchè si incomincia a parlare delle prossime elezioni?) passando da un immobilismo totale  alla "TOLLERANZA ZERO". 

Personalmente ritengo che, come in tutte le cose,  occorra una via di mezzo ovvero linea più dura contro chi infrange la legge ma anche strutture per aiutare chi è in difficoltà senza accomunare gli sbandati (i clochard) ad es ai teppisti o...altro.  

Ecco due articoli pubblicati sui quotidiani. 

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Prostitute e barboni, linea dura del Comune

Tolleranza zero, l’ex ministro Scotti annuncia la strategia: multe e denunce penali anche per mendicanti e vandali

LUIGI ROANO Le prime ordinanze del sindaco scatteranno entro la fine di settembre, al massimo la prima settimana di ottobre. Riguarderanno il presidio delle piazze della droga, il posizionamento di camper dei vigili urbani con l’etilometro vicino alle discoteche e nei luoghi della movida, la lotta alla prostituzione con divieto di sosta e fermata nei luoghi dove solitamente si ritrovano le lucciole. E ancora la stretta riguarderà l’abusivismo commerciale, con il raddoppio delle multe per chi occupa senza permesso il suolo pubblico. Il «pacchetto» è pronto. Prevede nchea l’inasprimento delle sanzioni per i clochard e chi si accampa sotto i porticati e nelle piazze della città, con distruzione immediata delle masserizie e denuncia all’autoirità giudiziaria oltre che multe per l’accattonaggio e per chi danneggia o imbratta il patrimonio pubblico. È lotta dunque anche ai writers. Se non è tolleranza zero ci manca poco. Il piano sicurezza del Comune è stato presentato ieri in aula dall’assessore ed ex guardasigilli Luigi Scotti e dal sindaco Rosa Russo Iervolino. Il dibattito è stato aggiornato al 23, la Iervolino è pronta a recepire eventuali suggerimenti, ma l’esercizio dei poteri-doveri della legge 125 - meglio nota come il decreto sicurezza del ministro dell’Interno Roberto Maroni - investe i sindaci di un potere monocratico al punto che non sono solo i capi degli enti locali ma «ufficiali di governo». Qualche effervescenza però c’è stata. Per esempio l’ordine del giorno presentato da Raffaele Ambrosino capogruppo di Forza Italia, e sottoscritto da Salvatore Guerriero del Pd oltre che da Claudio Renzullo di An dove si chiede che i vigili vengano dotati di spray urticante e manganelli. Una richiesta bipartisan che non piace alla Iervolino: «Non è condiviso dall’amministrazione» il suo commento, ma il 23 l’odg ritornerà d’attualità perché nuove aperture arrivano propio dla suo partito il Pd. Torniamo ai provvedimenti. «No annunci roboanti ma cose fattibili» l’esordio di Scotti che è sceso nel dettaglio «parlando di energiche sanzioni pecuniarie per chi impieghi minori o disabili nell’accattonaggio». «Mi riferisco - ha proseguito - alla previsione di un’altrettanto energica sanzione pecuniaria per chi imbratti edifici pubblici, di configurare un illecito sanzionabile per chi realizza una perdurante permanenza anche notturna di materassi, sacchi a pelo, suppellettili e analoghi oggetti a uso personale o veri e propri bivacchi all’interno, a ridosso o nell’immediata prossimità di edifici pubblici, monumenti, stazioni, piazze con conseguente rimozione del materiale». Novità anche sul fronte dei migranti: «Mi riferisco - dice - alle segnalazioni di condizioni irregolari per i provvedimenti di espulsione o di allontanamento nei casi in cui ci siano stati interventi di rilievo per episodi che hanno reso necessario il ripristino della sicurezza urbana compromessa dai soggetti cui può riferirsi l’espulsione o l’allontanamento». Quanto alla prostituzione su strada, Scotti è chiaro: «Una possibile linea di intervento potrebbe essere quella di disporre, e far rispettare, divieti di sosta e di fermata in strade, piazze e altri luoghi pubblici dove abitualmente si verifica il fenomeno della prostituzione di strada». Interventi che sottolinea Scotti «saranno atuati di concerto con le forze dell’ordine». L’ex ministro rassicura chi sui tempi di attuazione è scettico: «Le linee operative esposte non sono semplici auspici, ma obiettivi concreti da realizzare in tempi brevi per migliorare le condizioni di vita nella città e per superare quella sensazione di insicurezza, che purtroppo il cittadino avverte e con cui occorre, lealmente ed oggettivamente, confrontarsi».

Fonte:IL MATTINO

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Valletti: «La svolta ci vuole ma serve più stato sociale»

Il gesuita: senza prevenzione si rischia di criminalizzare i deboli

«Vanno bene i provvedimenti, ma prima bisogna mettere in campo politiche sociali per l’inclusione». Padre Fabrizio Valletti, parroco a Scampia ritiene giusta la linea del rigore del piano di sicurezza del Comune però il timore che si possa dare addosso ai più deboli senza provvedere a politiche di accoglienza e di recupero è forte. Allora don Fabrizio, il piano sicurezza del Comune le garba oppure va modificato? «Partiamo dai migranti la cui presenza sul territorio è collegata spesso al commercio abusivo. L’inasprimento della pena è legittimo e giusto, è una questione di civiltà. Però prima bisognerebbe prendere decisioni e provvedimenti veramente liberali e degni di una società liberale». Vale a dire? «Verificare se hanno le carte in regole e se sì, hanno pieno diritto al commercio, si dia loro uno spazio o anche più luoghi come avviene in tutte le altre città europee dove possono svolgere la loro attività. Altrimenti è chiaro che prolifererà sempre l’abusivismo». Teme che il piano sicurezza colpisca troppo severamente i più deboli? «Io mi meraviglio del fatto che tre secoli fa ci sia stato chi ha concepito l’Albergo dei poveri per dare riparo alle persone senza dimora e oggi non si riesca a provvedere in questa direzione. Facciamo pure questi inasprimenti, sono segni di civiltà per chi ha la casa che si sente più sicuro, ma facciamo pure cose per i clochard. La città deve prendersi cura di loro, sono cittadini: ci siano ostelli, dormitori e mense. Servono politiche di inclusione serie e non lasciare l’onere dell’accoglienza sole sulle spalle di altri soggetti». Sia più chiaro. «Nella periferia nord sono stati fatti dei progetti nelle scuole, ci sono persone che hanno lavorato un anno e aspettano ancora soldi da Regione e Comune. In queste condizioni riesce difficile stare vicini ai più deboli. Un’amministrazione oculata deve tenere contezza di queste cose». Il Comune sta cercando di colpire anche lo sfruttamento della prostituzione. «Bene, un fatto positivo, però bisogna che ci si concentri molto su chi sfrutta le prostitute, ambito troppo sottovalutato da tutte le autorità: dal Comune allo Stato». Palazzo San Giacomo sta tentando con il piano sicurezza di dare una sterzata. Di far recuperare terreno e immagine alla città. Una giusta strategia? «Napoli come tutte le aree metropolitane è teatro di fenomeni di devianza. Bisogna lavorare sulla prevenzione, abbiamo assoluto bisogno di progetti, di formazione di opportunità lavorative. Se non si va in questa direzione il piano sicurezza rischia di essere l’ennesimo esperimento». lu.ro.

Fonte: IL MATTINO

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