Il reato di immigrazione clandestina esce dal pacchetto sicurezza. Ma le proposte contro gli stranieri irregolari, previste dalla bozza del ministro dell'Interno,Roberto Maroni, sono numerose e molto severe. Come l'ipotesi di sequestro e confisca ai proprietari di appartamenti affittati in nero agli extracomunitari. O la definizione di «latitante » con tutte le conseguenze per le forze di polizia per chi non ottempera all'ordine del questore di allontanarsi dall'Italia.
Ieri sul pacchetto c'è stato l'incontro tra Maroni, il sottosegretario Alfredo Mantovano, il ministro della Giustizia Alfano e il sottosegretario alla Presidenza, Gianni Letta. Da oggi i tecnici di Palazzo Chigi, insieme a quelli del Viminale e di via Arenula, dovranno mettere a punto i provvedimenti da approvare mercoledì al Consiglio dei Ministri di Napoli,che,tra l'altro,nominerà i prefetti di Milano, Romae Napoli commissari straordinari per l'emergenza rom.
Maroni ha messo nero su bianco una trentina di interventi possibili. Sarà un decreto legge e diversi disegni di legge: tra questi ultimi, un testo di riforma della Polizia locale e un altro sulle misure di prevenzione antimafia. Di certo ci saranno misure più severe sui ricongiungimenti familiari e per chi fa istanza di asilo politico (con l'individuazione dei luoghi di alloggio dei richiedenti). Confermato l'innalzamento fino a 18 mesi di detenzione nei Centri di permanenza temporanea, così come l'ipotesi – a rischio bocciatura Ue di introdurre il visto per soggiorni inferiori a tre mesi. Per i nuovi Cpt da realizzare il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, ha messo a disposizione oltre 10 caserme dismesse delle forze armate.
C'è poi lo stop all'automatismo nel riconoscimento della cittadinanza al coniuge straniero di un italiano: ci vorrà un periodo minimo di convivenza sul territorio nazionale. È un freno, insomma, ai matrimoni combinati.
Poche le norme sugli stranieri comunitari dichiarazione di presenza, risorse «sufficienti » e redditi «leciti e dimostrabili », allontanamento con le forze dell'ordine se mancano i requisiti – tutte comunque a rischio, se non rispettano le direttive europee.
Sul degrado urbano, invece, Maroni vuole recepire il testo del Ddl Amato, con il rafforzamento dei poteri dei sindaci, (è la modifica dell'articolo 54 del testo Unico enti Locali) che possono così adottare provvedimenti in materia di ordine e sicurezza pubblica d'intesa con l'Interno.
C'è anche l'accesso della polizia locale alla banca dati del Viminale, le norme contro chi imbratta i muri con sospensione condizionale della pena se si eliminano le conseguenze del reato e aggravanti invece se è compiuto insieme ai minori la lotta a chi fa uso di bambini nell'accattonaggio. Sanzioni più severe, poi, in caso di incidenti causati dalla guida in stato di ubriachezza.
«È il momento ha detto Maroni alla Festa della Polizia di intervenire con fermezza per evitare che la rabbia prevalga sulle regole della convivenza civile». «L'importante è che si dia una buona risposta » dice il capo dello Stato, Giorgio Napolitano: tornano in mente i dubbi del Colle sull'uso del decreto legge in assenza della straordinaria necessità e urgenza. Un rilievo arriva anche da Gianni Alemanno, sindaco di Roma, che dice: prima di usare l'Esercito, valorizziamo la polizia locale. Ieri il capo del Dipartimento di Pubblica sicurezza, Antonio Manganelli, ha incontrato il collega dell'Albania e quello della Romania, Gheorghe Popa. Con quest'ultimo sono state concordate squadre miste italo-rumene di forze dell'ordine che saranno impiegate a breve nelle città italiane con maggiore presenza di immigrati dalla Romania.
Fonte: IL SOLE 24 ORE