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Sicilia- prima le stabilizzazioni per ora stop ai concorsi
| Regione e Comune, stop ai concorsi: "Prima le stabilizzazioni". Gli ultimi ad essere stati annullati sono tre concorsi del Comune per funzionario legale, amministrativo e di polizia municipale Gli ultimi li ha annullati il Comune di Palermo la settimana scorsa. Si tratta di tre concorsi, per funzionario legale, amministrativo e di polizia municipale, ai quali avevano però partecipato nel 2005 ben 2.300 persone. Il motivo? Mancano i soldi per le assunzioni. Ma quello di Palazzo delle Aquile non è l´unico concorso beffa. Dal '94 a oggi circa 500 mila siciliani hanno partecipato a bandi per assunzioni pubblicate da Regione, comuni e province, e che a 14 anni di distanza attendono ancora di sapere l´esito. Il tutto, comunque, a spese del pubblico. Perché se il Comune di Palermo ha già pagato oltre 42 mila euro per le visite mediche di un concorso per vigili che va a rilento dal Duemila, la Regione ha erogato per quasi dieci anni stipendi e straordinari a dipendenti dedicati a smaltire pratiche per concorsi. «Considerando che un dipendente di fascia B o C guadagna in media 25 mila euro lordi all´anno e che per ogni concorso ce ne vogliono almeno 20, si arriva a 500 mila euro a bando, cifra che sale per ogni anno di ritardo», dice Dario Matranga, segretario del Cobas Codir. Da otto anni 376.749 persone attendono di sapere se saranno assunti alla Regione nel dipartimento dei Beni culturali. Dei 19 bandi, solo quello per chimico, geologo, fisico, paleografo e storico dell´arte hanno portato ad assunzioni. Tutti gli altri sono fermi. «A breve faremo scorrere le graduatorie per il bando da 100 architetti e per quello da 24 archivisti, ma la cosa assurda è che questi sono concorsi per laureati, e quasi tutte queste persone hanno, nel frattempo, già trovato un lavoro - dice Giovanni Angileri, dirigente del personale dei Beni culturali - In ritardo sono i concorsi a titolo per diploma e licenza media, quelli ai quali hanno partecipato maggiormente i disoccupati. Fino a oggi (ieri, ndr) è arrivata una signora senza lavoro a chiedere se aveva ancora speranze di essere assunta per il concorso di otto anni fa». È andata comunque peggio ai 43 mila che hanno partecipato al concorso per 357 forestali, o ai 32 mila disoccupati che hanno fatto domanda nel ´94 per un concorso da 28 posti per assistente amministrativo: «Concorso che è stato ritirato, visto che nel frattempo sono cambiate le esigenze dell´amministrazione ed è stata modificata la legislazione in materia, con il risultato che avremmo avuto centinaia di ricorsi», dice Giuseppe Amato, dirigente del dipartimento Personale. Quando è stato bandito il concorso c´era la previsione di far scendere l´organico della Regione a 8 mila unità, ma oggi i dipendenti sono oltre 14 mila: nessuna assunzione è stata fatta per concorso pubblico, ma attraverso le stabilizzazioni di 4.500 lsu, e leggi ad hoc che hanno immesso nei ruoli i 700 dipendenti dell´Ast e delle Aapit, i 200 delle Terme di Sciacca e Acireale (e a breve anche i 600 dell´Eas) e 17 dei 24 giornalisti dell´ufficio stampa della Presidenza della Regione. E dopo otto anni attendono di essere assunti anche i 400 vincitori del concorso per vigile urbano bandito nel Duemila dal Comune di Palermo: «Il concorso va avanti, stiamo scorrendo la graduatoria, ma con oltre 3 mila lsu da stabilizzare non ha senso fare altre assunzioni», dice il direttore generale Gaetano Lo Cicero. Tra i siciliani che hanno partecipato a concorsi pubblici, c´è chi non ha perso la speranza e alla fine è stato assunto. È capitato il mese scorso a 28 guardie forestali del Parco dei Nebrodi, assunte grazie a un concorso vinto nel 1998. |
Pino Masciari imprenditore Calabrese abbandonato dallo Stato
Oggi parliamo di mafia calabrese o meglio di 'ndranghete e di come un imprenditore calabrese, dopo avre contribuito a denunciare fatti e persone, si ritrovi senza protezione dello stato ma, perfortuna, non è solo perchè molti italiani stanno lottando con lui e per lui. Pubblichiamo la sua lettera e per chi voglia approfondirsi visiti il sito ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------ Lettera di Pino Masciari in viaggio verso la Calabria
Sono un imprenditore calabrese che non si è piegato al racket, che ha denunciato, fatto arrestare e condannare decine di appartenenti al sistema `ndranghetista con le sue collusioni all’interno delle Istituzioni. Inserito nel Programma Speciale di Protezione a partire dal 17 Ottobre 1997, portato via dalla Calabria e da allora sprofondato in un tunnel senza via d’uscita: in questi 11 anni non si contano i comportamenti omissivi tenuti dalle Istituzioni preposte alla mia protezione, contrari alla legge e prima ancora alla dignità della persona. Abbandonato al mio destino insieme con la mia famiglia, isolati, esiliati dalla propria terra, privati delle imprese edili e del proprio lavoro (mia moglie è un medico-odontoiatra).
Prima mi hanno tolto il pane, poi mi hanno tolto la libertà, infine la speranza.
Dopo 11 lunghi anni di attesa e di fiducia nelle Istituzioni oggi devo ammettere che non ci sono le condizioni perché la mia famiglia continui a restare ancora in Italia considerando la situazione di abbandono e l’assenza dei settori preposti alla protezione, che sarebbe dovuta avvenire in modo vigile e costante nella località (per così dire) protetta.
La conclusione è che mi ritrovo facile bersaglio insieme alla mia famiglia della vendetta mafiosa, nell’allarmante contesto di ‘ndrangheta, acceso e dilagante.
Pertanto chiedo formalmente al Presidente del Consiglio Romano Prodi, al Ministro dell’Interno Giuliano Amato e al Viceministro dell’Interno Marco Minniti con delega alla Commissione Centrale ex art. 10 L. 82/91 di risolvere tempestivamente prima della consultazione elettorale la mia annosa vicenda, garantendo il diritto al lavoro e la sicurezza presente e futura per me e la mia famiglia.
Contemporaneamente chiedo formalmente ad una qualsiasi delle Nazioni ........................................leggi tutto
Al via il decreto ministeriale che individua ambiti prestazioni fondi integrativi
Sanità integrativa: al via il "secondo pilastro" del SSNIl Ministro della Salute Livia Turco ha firmato, il 19 marzo 2008, il Decreto ministeriale che individua gli ambiti delle prestazioni dei Fondi integrativi del Sistema Sanitario Nazionale (SSN) e degli Enti, Casse e Società di mutuo soccorso no profit che forniscono prestazioni assistenziali integrative a quelle fornite dal SSN. Gli ambiti di intervento dei Fondi integrativi comprendono prestazioni aggiuntive erogate da professionisti e da strutture accreditate, tra cui: - prestazioni di medicina non convenzionale; - cure termali, limitatamente alle prestazioni non a carico del SSN; - prestazioni erogate dal SSN comprese nei livelli essenziali di assistenza, per la sola quota posta a carico dell'assistito; - prestazioni socio sanitarie e prestazioni sociali erogate nell'ambito dei programmi assistenziali intensivi e prolungati finalizzati a garantire la permanenza a domicilio o in strutture residenziali o semiresidenziali delle persone anziane e disabili non ricompresse nei livelli essenziali di assistenza; - prestazioni finalizzate al recupero della salute di soggetti temporaneamente inabilitati da malattia o infortunio per la parte non garantita dalla normativa vigente; - prestazioni di assistenza odontoiatrica non comprese nei livelli essenziali di assistenza per la prevenzione, cura e riabilitazione di patologie odontoiatriche. Inoltre, a partire dall'anno 2010, gli Enti, Casse e Società di mutuo soccorso dovranno attestare che almeno il 20% delle prestazioni erogate sia riferito a prestazioni socio assistenziali per le persone non autosufficienti e per l'assistenza odontoiatrica. Per il monitoraggio e il controllo dell'attività dei Fondi e dagli altri Enti preposti il decreto istituisce, senza oneri a carico dello Stato, l'Anagrafe dei fondi sanitari presso il Ministero della Salute.
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