Il Sole 24 ore 6/9/2007 di Claudio Tucci
«Il grave il livello di corruzione in Italia ci danneggia soprattutto sotto il profilo economico». Lo ha detto Achille Serra nel corso della cerimonia d'insediamento ad Alto commissario per la prevenzione e contrasto della corruzione e delle altre forme di illecito nella pubblica amministrazione. L'ufficio, che opera all'interno della Presidenza del Consiglio dei ministri, ha il compito di ricostruire e individuare i fenomeni sintomatici di forme di illecito, per approfondirne le cause e indicare i possibili rimedi.
L'ex prefetto di Roma, condividendo l'appello di Confindustria di espellere chi soggiace al racket, invita a fare lo stesso con chi paga tangenti. Serrra ha ricordato come la proposta del sindaco di Roma Walter Veltroni di affidare la materia degli appalti ai prefetti, non sia altro che un sintomo di allarme lanciato dalle istituzioni, soprattutto locali, verso il problema corruzione. Di qui, secondo Serra, la necessità prioritaria di affrontare seriamente la piaga della corruzione nella Pubblica amministrazione, soprattutto se si tiene a mente il dato fornito dalla Banca mondiale che vede il Belpaese all'ultimo posto in Europa, dopo la Grecia, in tema di corruzione.
«Andremo a vedere i privilegi, le caste, i consorsi pubblici», sottolinea Serra.
Tre i fronti su cui l'Alto commissario incentrerà l'attività dell'ufficio. In primo luogo, un'attività di studio del fenomeno. «Appena insediatomi - spiega Serra - ho dato incarico ai miei collaboratori di sviluppare una mappa delle zone a rischio corruzione, che dovrà essere pronta entro una settimana». Necessaria, poi, una proficua collaborazione con gli enti locali, Regioni, oltre che svolgere specifici interventi di promozione nei licei e nelle università.
Terzo fronte, infine, di attività dell'ufficio, sarà riservato all'aspetto investigativo, dove l'Alto commissario si avvarrà, tra l'altro, di un nucleo speciale della Guardia di finanza, appositamente distaccato presso l'ufficio. «Voglio avere 30 esposti al giorno», sottolinea Serra. Esposti che non potranno più essere anonimi, ma a prova di privacy. I dipendenti che vengono a conoscenza di illeciti, tramite un canale telematico ad hoc, potranno segnalare gli episodi di corruzione senza che il loro nome venga conosciuto.
Apriremo inoltre, aggiunge Serra, un contatto con i cittadini e un numero verde. «Il tutto - conclude l'ex prefetto di Roma - in uno spirito di collaborazione e non inquisitorio e con l'augurio di riuscire di ingenerare nel cittadino maggior sicurezza nella Pubblica amministrazione, dando all'estero un' immagine migliore del nostro Paese».