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20 lugtlio 2007 Firmato l'accordo per le pensioni

Accordo del 20 luglio 2007 (da Ansa-Simona Tagliacozzo)

Aumento graduale dell'età di pensionamento di anzianità attraverso un mix di scalini e quote dal 2008, nuovi coefficienti a partire dal 2010 e esclusione dall'inasprimento delle regole dei lavoratori impegnati in attività usuranti: è quanto prevede l'accordo tra Governo e sindacati raggiunto questa mattina per la riforma del sistema previdenziale e la modifica dello scalone.

Ecco in sintesi cosa prevede la riforma:


- 58 ANNI DAL 2008: nel 2008 si potrà andare in pensione a 58 anni di età e con 35 di contributi (inferiore quindi ai 60 previsti dallo scalone Maroni).

- QUOTA 95 DAL LUGLIO 2009 CON ALMENO 59 ANNI ETA', 61 dal 2013: dal luglio 2009 si potrà andare in pensione con una somma tra età anagrafica e anni di contributi pari a 95 ma con almeno 59 anni di età. Dal primo gennaio 2011 la quota passa a 96 (con almeno 60 anni di età) mentre dal primo gennaio 2013 la quota diventa 97 (con almeno 61 anni di età). Prima dell'ultima quota andrà fatta una verifica sui risparmi: se fossero significativi la quota 97 potrebbe essere esclusa.

- AUTONOMI SI LAVORA UN ANNO IN PIU': l'età necessaria alla pensione di anzianità è per i lavoratori autonomi sempre un anno superiore a quella dei lavoratori dipendenti.

- ESCLUSI DA AUMENTO ETA' 1,4 MILIONI DI LAVORATORI IMPEGNATI IN ATTIVITA' USURANTI: Saranno esclusi dall'aumento dell'età i lavoratori impegnati nelle attività usuranti previste dalle norme del 99 (come quelli che lavorano nelle miniere e nelle cave) ma anche quelli impegnati su tre turni e quelli con attività "vincolate" (come la catena di montaggio). Il Governo calcola che si tratti di 1,4 milioni di lavoratori complessivi pari a circa 5.000 uscite l'anno.

- CON QUARANTA ANNI CONTRIBUTI SI ESCE CON QUATTRO FINESTRE: chi ha maturato 40 anni di contributi non subirà la riduzione da quattro a due finestre, prevista dalla legge Maroni, ma potrà continuare a uscire dal lavoro con quattro finestre l'anno (gennaio, aprile, luglio e ottobre, invece che solamente gennaio e luglio).

- ETA' VECCHIAIA DONNE RESTA A 60 ANNI: l'età di pensionamento di vecchiaia delle donne resta a 60 anni, anche se una Commissione potrà valutare la possibilità di prevedere alcune finestre per l'uscita verso la vecchiaia.

- NUOVI COEFFICIENTI PARTONO DA 2010: Si partirà dai coefficienti così come modificati dal Nucleo di valutazione della spesa previdenziale (e ancora non applicati), ovvero dalla revisione al ribasso del 6-8%. Questa cifra sarà discussa da una Commissione e potrà essere modificata prendendo una decisione entro il 2008. Comunque l'applicazione dei nuovi coefficienti partirà nel 2010. Da quel punto in poi sarà triennale e automatica.

- COSTO RIFORMA: 10 MILIARDI IN 10 ANNI: Il costo previsto della riforma è di 10 miliardi in dieci anni e le risorse saranno trovate all'interno del sistema previdenziale.

  • Il testo dell'accordo clicca qui         

 

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Gli scioperi dei treni e degli aerei dei prossimi giorni

Si preannunciano giorni difficili per quanti hanno deciso di spostarsi utilizzando il trasporto pubblico. Si inizia domani con lo sciopero generale di 24 ore in tutti i comparti del trasporto aereo, sia di volo, sia di terra. L'agitazione, indetta dal sindacato lavoratori intercategoriale (Sdl) verrà a conicidere con quello degli assistenti di volo, già indetto dall'Sdl "contro l'accordo, sottoscritto da Alitalia e dagli altri sindacati confederali ed autonomi, in assenza dell'SdL".

Per avere informazioni sullo stato della situazione si può chiamare il numero verde 800.650055, consultando il sito internet www.alitalia.it nella sezione status del volo oppure, tramite palmare, il sito mobile.alitalia.it.

Sabato, 21 luglio, invece sciopereranno i ferrovieri per 24 ore. I ferrovieri non addetti alla circolazione dei treni sciopereranno, invece, per l'intera giornata di lunedì 23 luglio. La protesta è stata indetta, anche questa volta, per il rinnovo del contratto con regole comuni per tutte le aziende del settore, le clausole sociali, un piano d'impresa finalizzato allo sviluppo, una politica dei trasporti che incentivi il trasporto ferroviario, la salvaguardia del potere d'acquisto degli stipendi.

tratto da helpconsumatori

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INPDAP: un'altra gabella

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato dell'ADUC( Associazione per i Diritti degli Utenti e Consumatori)

INPDAP: UNA TASSA CERTA PER UN CREDITO IPOTETICO. OVVERO: QUANDO INVECE CHE "DI DIRITTO" SAREBBE MEGLIO DIRE "D'UFFICIO"


Firenze, 13 Luglio 2007. Ai dipendenti pubblici in pensione, la recente Finanziaria ha imposto una gabella dello 0,15% della pensione lorda al fine di costituire un fondo comune per mutui agevolati. In un ipotetico Paese dove il Fisco fosse amico del contribuente e non un vampiro, il Governo avrebbe stimolato le persone ad aderire a questo fondo, ma in Italia non e' cosi': chi non vuole che questa gabella sia prelevata dalla propria pensione deve manifestarlo con una raccomandata A/R all'Inpdap.
Siamo andati negli uffici dell'Istituto Nazionale e Previdenza Dipendenti Amministrazioni Pubbliche e abbiamo trovato dei cartelli che ci hanno aiutato a capire meglio come funzionava il tutto. Uno, in particolare diceva che "l'INPDAP inviera' quanto prima a tutti i suoi pensionati una comunicazione a proposito di questo argomento". In calce, la data entro la quale va espresso il proprio rifiuto (25 ottobre 2007), l'indirizzo telematico dell'Istituto (www.inpdap.gov.it), dove non si trova granche', e il numero verde dello stesso: 800105000 che invece funziona bene.
Quel "quanto prima" ci ha lasciato molto perplessi: e se arrivasse a ridosso o si smarrisse nei talvolta biblici tempi di consegna delle Poste? Non solo, ma questo avviso sara' inviato ai pensionati Inpdad.. e agli altri che comunque la devono pagare cosa succede (per esempio i ferrovieri che sono iscritti all'Inps)?
Noi, visto il modo di prelievo di questa gabella, ovviamente non ci fidiamo e crediamo che occorra uno sforzo di informazione per impedire che si mettano i piedi in testa a cosi' tanti contribuenti. Anche per far capire che "nisciuno e' fesso". Se lasciamo correre, inoltre, non dovremmo stupirci se domani, per esempio, la tassa/canone sulla Rai seguisse la stessa sorte (automaticamente dalla pensione o dallo stipendio, salva dimostrazione di non possesso di un apparecchio da parte del contribuente).
Per questo abbiamo preparato una speciale edizione della rubrica "La Pulce nell'Orecchio", curata da Annapaola Laldi e pubblicata sul nostro sito Internet, in cui svisceriamo nei particolari la nascita e lo sviluppo di questa gabella, con relative indicazioni per come fare a non pagarla:
http://www.aduc.it/dyn/pulce/art/singolo.php?id=187231
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