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Marano di Napoli - BENI CONFISCATI, STAMATTINA LA PRESA DI POSSESSO

ImageSi è svolta stamattina la cermonia formale di presa di possesso formale al patrimonio comunale di alcuni beni confiscati in base alla legge Rognoni-La Torre. Alla cerimonia hanno partecipato il sindaco Salvatore Perrotta, l'assessore all'Urbanistica Biagio Sgariglia, i rappresentanti dell'amministrazione comunale, il ViceComandante della Polizia Municipale Capitano Brigida Costa, il tenente della Tenenza dei Carabinieri di Marano Emanuele Meleleo, una delegazione della Guardia di Finanza e degli organismi di volontariato di protezione civile. L'area è stata diserbata e spianata ed è stato abbattuto anche un vecchio rudere che insisteva nell'appezzamento di terreno. Si tratta di un'area ubicata tra via San Rocco e via Padreterno individuata dalle particelle n. 1717, 1718 e 1719 - foglio 15 pari a 7.108 metri quadrati. Il provvedimento di passaggio al patrimonio pubblico deriva dalla delibera di giunta comunale n. 47 del 13 febbraio 2007 con il quale l'amministrazione comunale destinava le aree indicate nella nota dell'Agenzia del Demanio alla realizzazione di un parcheggio pubblico, di una strada di collegamento tra le due arterie principali e un'area di verde pubblico attrezzata per giochi-bambini. 
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La Percezione di sicurezza

"Fare sicurezza” non significa solo lotta al crimine o ordine pubblico, ma anche programmare interventi, prevenire situazioni a rischio, educare alla legalità, informare, guidare alle regole comportamentali, rendere gli spazi aperti maggiormente fruibili, fornire forme di supporto alle categorie deboli, adottare misure di carattere sociale, fare azione di mediazione, coltivare la cultura della tolleranza, capire le reali ragioni che stanno alla base del diffuso “senso di insicurezza”, comprendere le diverse realtà del territorio.
E’ questo un concetto di sicurezza dai molteplici aspetti e che trova conferma nel testo della Legge Regionale della Lombardia n. 4/2003.
Bisogna dunque andare oltre la sola impostazione “repressiva”, non più idonea ad affrontare i temi della sicurezza. Le azioni per “produrre” sicurezza devono essere improntate ad una maggiore prevenzione, all’utilizzo ponderato e strettamente necessario degli strumenti repressivi e a un’integrazione più accentuata.
L’azione di controllo del territorio, oltre che dalle Forze di Polizia Statali, può essere condotta – per quella parte riguardante particolarmente la prevenzione – dalla Polizia Locale. Quest’ultima ha la possibilità di muoversi agevolmente su diverse tipologie di intervento: conoscitivo, di prevenzione e, se necessario, di rimozione e di contrasto dei fenomeni illeciti o illegali. Tutto ciò in un contesto nel quale la Polizia Locale si trova in una condizione privilegiata di conoscenza fisica del territorio, dei fenomeni sociali e delle situazioni di devianza, della riconoscibilità dei residenti e dei frequentatori degli spazi pubblici, nonché dell’evolversi dei contesti di disagio urbano e sociale.
Bisogna approfondire le cause dei fenomeni alla radice, studiare i rimedi senza prevenzioni, cercare il confronto e la condivisione delle strategie con le altre istituzioni, studiare le esperienze attuate in altre realtà locali. Ma soprattutto bisogna “ascoltare e capire la città”.

Tratto da Progetto Sicurezza Urbana, anno 2007, Comune di Brescia

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Napoli- Pochi autisti, stop ai carri gru

Sono costati due milioni di euro. Fino a poco fa, e per oltre un anno, erano rimasti fermi al comando di via De Giaxa, perché troppo grandi per entrare nelle rampe della depositeria di via Brin, che accoglie i veicoli rimossi dalla polizia municipale.Quando finalmente sono entrati in funzione, l’ennesima grana per i nuovi 17 carri gru dei vigili urbani: ora la maggior parte dei mezzi non esce perché mancano gli autisti. La polizia municipale ha richiesto al servizio risorse umane del Comune, circa tre settimane fa, di inviare personale abilitato: dieci-quindici autisti sarebbero sufficienti per risolvere parte dei problemi.Ma la richiesta finora è rimasta inevasa. Sono 21 i carri attrezzi che compongono il «parco» dei vigili urbani napoletani: diciassette sono i nuovi, quattro erano già a disposizione. In genere escono cinque carri gru per due turni: anche così, si riescono a prelevare in media circa 35 auto al giorno. Gli altri restano nella nuova depositeria di via Campegna dove sono stati trasferiti o in via Santa Maria del Pianto, in deposito.A Fuorigrotta non ci saranno più problemi di spazio, nel senso che non ci sono rampe strette.Ma i carri gru restano ugualmente inutilizzati, visto che il deposito è stato inaugurato ma non ha ancora ufficialmente aperto le porte ai mezzi sequestrati. I 17 carri gru erano stati acquistati da un altro servizio del Comune e non dalla polizia municipale, perché originariamente dovevano essere assegnati a Napolipark. E in un certo senso si stanno lentamente avvicinando all’obiettivo, visto che la logistica della depositeria è affidata proprio all’azienda partecipata del Comune. Però mancano gli autisti. O meglio, gli addetti c’erano. Avevano già lavorato sui carri gru. Erano stati mandati dal Comune, che poi li ha richiamati per assegnarli ad altre mansioni. Sul carro gru salgono l’autista e l’agganciatore - entrambi comunali - mentre il vigile può stare o meno a bordo del carro attrezzi. Gli ex autisti sono stati ripresi, ma alcuni di loro hanno un’età avanzata e solo dopo una trattativa sindacale ora percepiscono il salario accessorio per la turnazione. Molti preferiscono altri settori, dove possono guadagnare produttività e straordinario, non si sporcano e non subiscono lo stress di guidare un mezzo pesante nel traffico napoletano. Tre piani superiori del parcheggio di via Brin, attualmente occupati da 470 auto prelevate dai vigili urbani, saranno progressivamente abbandonati, con l’alienazione e la rottamazione delle auto mai reclamate. L’operazione è già scattata per i primi 70 veicoli ed è pronta per altri 80: via Brin potrebbe essere lasciata entro l’estate. Tarda ancora, invece, l’apertura della nuova depositeria di via Campegna. Prima un problema con i telefoni, poi con il reperimento di un camion scarrellabile per i motorini sequestrati, infine il mancato arrivo della documentazione sul collaudo di sicurezza dell’impianto elettrico, che ha creato qualche attrito con il personale di Napolipark. Si spera che oggi parte dei problemi vengano risolti: lunedì la struttura, inaugurata in pompa magna ma mai entrata in funzione, potrebbe finalmente aprire i battenti

tratto da IL MATTINO

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