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19/9/2006 PROTEZIONE DEI LAVORATORI DAI RISCHI DERIVANTI DALL'ESPOSIZIONE ALL'AMIANTO

Entra in vigore dal prossimo 26 settembre il decreto legislativo 25 luglio 2006, n. 257 recante: "Attuazione della direttiva 2003/18/CE relativa alla protezione dei lavoratori dai rischi derivanti dall'esposizione all'amianto durante il lavoro".
Il provvedimento, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 211 dell'11 settembre 2006, stabilisce, tra l'altro, che il datore di lavoro debba adottare ogni misura necessaria per individuare la presenza di amianto nei materiali da usare. Prima dell'inizio dei lavori, il datore di lavoro deve presentare una notifica all'organo di vigilanza competente per territorio che dovrà comprendere una descrizione sintetica dei seguenti elementi: - ubicazione del cantiere; - tipi e quantitativi di amianto manipolati; - attività e procedimenti applicati; - numero di lavoratori interessati; - data di inizio dei lavori e relativa durata; - misure adottate per limitare l'esposizione dei lavoratori all'amianto.
Il decreto indica le procedure da seguire per ridurre al minimo l'esposizione dei lavoratori alla polvere proveniente dall'amianto o dai materiali contenenti amianto nel luogo di lavoro: il numero dei lavoratori che possono essere esposti alla polvere proveniente dall'amianto o da materiali contenenti amianto deve essere limitato al massimo possibile; i processi lavorativi devono essere concepiti in modo da evitare di produrre polvere di amianto o, se ciò non è possibile, da evitare emissione di polvere di amianto nell'aria; tutti i locali e le attrezzature per il trattamento dell'amianto devono essere sottoposti a regolare pulizia e manutenzione;i materiali che rilasciano polvere di amianto, o che contengono amianto, devono essere stoccati e trasportati in appositi imballaggi chiusi; i rifiuti devono essere rimossi dal luogo di lavoro il più presto possibile in appropriati imballaggi chiusi, sui quali deve essere apposta un'etichettatura indicante che contengono amianto.
Detti rifiuti devono essere successivamente trattati ai sensi della vigente normativa in materia di rifiuti pericolosi.
http://www.governo.it
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18/9/2006 Bassolino: forze dell’ordine coordinate male

(Tratto da il Mattino)
DALL’INVIATO DANIELA DE CRESCENZO Marano
È bastato ascoltare le prime parole di Bassolino per capire che il governatore stavolta è davvero furioso. «La situazione è grave, occorre dare una forte scossa», ha esordito il presidente dando il via all’affondo. Uno sfogo durissimo, un vero e proprio j’accuse sulla sicurezza. Contro il governo («Deve fare molto di più per Napoli»), contro i vertici delle forze dell’ordine locali («Necessario più coordinamento») e con una stoccata indiretta al primo cittadino Rosa Russo Iervolino («Io quando facevo il sindaco e vedevo qualcosa che non andava telefonavo ai responsabili»). La sortita di Bassolino, non a caso, arriva mentre l’allargarsi della spirale di violenza travolge la Campania (una bambina ferita e un turista incappato in un colpo vagante in poche ore), dopo il no del governo ai rinforzi per le forze dell’ordine e le dichiarazioni del viceministro Marco Minniti («A Napoli ci sono abbastanza agenti e carabinieri). Il dibattito sulla legalità organizzato a Marano per ricordare Giancarlo Siani a ventun anni dall’agguato che gli costò la vita e le quattro giornate (interventi del sindaco Salvatore Perrotta, di Paolo Siani, dell’assessore Gabriele, del parroco di Forcella Luigi Merola, del presidente della commissione Regionale antimafia Tonino Scala, del pm anticamorra Giovanni Conzo, coordinati dal caporedattore del Mattino Pietro Gargano) ha offerto al governatore l’occasione giusta per partire al contrattacco. «Bisogna innanzitutto chiarire che tocca allo Stato centrale garantire la sicurezza dei cittadini - ha spiegato Bassolino - tutti dobbiamo chiedere al governo di fare fino in fondo la sua parte sul piano dell’ordine pubblico e dello sviluppo». E, tanto per chiarire che non è pronto a fare sconti a nessuno, il governatore ha poi sottolineato: «Non so se le forze dell’ordine presenti a Napoli siano sufficienti o meno. Sento cifre diverse e vorrei che si confrontassero. Certo è che non possiamo usare lo stesso parametro per Napoli e, ad esempio, per Siena: le esigenze evidentemente sono diverse. Se sono necessari più uomini, è bene che ci siano, non si può tagliare la sicurezza che è un bene primario per i cittadini. Ma se si arriva alla conclusione che gli uomini sono sufficienti, allora vuol dire che qualcosa non va perché la loro presenza e visibilità sul territorio è diminuita. Lo dico con l’occhio allenato di chi ha fatto a lungo il sindaco e quando vedeva qualcosa che non funzionava telefonava subito ai responsabili». Poi il governatore fa un esempio: «Si è affievolita anche la battaglia per l’uso del casco perché non è stato risolto il problema dei depositi dove sistemare i motorini sequestrati». E con questo la critica tocca anche i vertici delle forze dell’ordine e la prefettura. Solo per sottolineare subito dopo la necessità di un maggior coordinamento delle forze dell’ordine. Ma non basta. Il secondo terreno sul quale si deve vincere la battaglia per la legalità è quello dello sviluppo, sostiene Bassolino, che riprende: «Anche su questo terreno Roma deve fare di più, molto di più». Poi un velo di autocritica: «Tutti sapete quanto io abbia puntato sul turismo. Ma ora dico: una Regione con sei milioni di abitanti come la Campania non può vivere di solo turismo. I boss diventano boss perché governano ingenti capitali e guadagnano in un giorno quello che un lavoratore intasca in una vita e con quei soldi può sbaragliare qualunque concorrenza. Noi dobbiamo battere la camorra anche su questo terreno, facendo crescere un’economia sana che viva anche di imprese ecosostenibili e di alta tecnologia. E sono anche importanti gli appalti puliti delle opere pubbliche». Per concludere, l’appello alla scuola, ai presidi, agli insegnanti dai quali deve partire la riscossa della regione. Perciò nei prossimi giorni con loro si aprirà il confronto.
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15/9/2006disegno di legge per prolungamento ..................

Nel prossimo Consiglio dei Ministri del 22 settembre sarà discusso il testo del Disegno di Legge predisposto dal Ministro delle Riforme Nicolais, che prevede diverse novità interessanti, tra i 51 articoli del ddl. : ad esempio, il prolungamento della validità della Carta d’Identità (sia elettronica che cartacea) da 5 a 10 anni; un percorso più rapido per il Certificato di Prevenzione Incendi, per il quale sarà sufficiente una dichiarazione di conformità rilasciata dal Direttore dei Lavori o da professionisti abilitati; un percorso semplificato anche per le Certificazioni Antimafia che equipari le ditte italiane a quelle estere; l’utilizzo di documentazione elettronica in tutti i procedimenti giudiziari civili a partire dal 1 gennaio 2008; l’abolizione del Certificato di Idoneità psicofisica per l’accesso al lavoro, tranne per i lavori nel settore sanitario. Non sarà più obbligatorio neppure per lo svolgimento di attività motorie non professionali (palestre, piscine). Sarà abolito il libretto di idoneità sanitaria per il personale addetto alla produzione, vendita e distribuzione di alimenti. Come si vede un bel numero di novità che dovrebbero vedere la luce entro la fine dell’anno, se al ddl sarà data una corsia presenziale.
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