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1/8/2006 SALUTE. L\'alimentazione giusta contro il caldo. Consigli Università Cattolica
Consumare cibi freschi per abbassare la temperatura del corpo, bere molto, limitare le bibite alcoliche, consumare pasti leggeri durante e prima dei viaggi e conservare al fresco gli alimenti per evitare lo sviluppo di germi. Sono solo alcune delle sette regole doro proposte da Giacinto Miggiano, direttore del Centro di ricerche in nutrizione umana dell'Università Cattolica e dell'Unità operativa di dietetica del Policlinico Gemelli di Roma, per mangiare sano durante il periodo estivo e combattere il grande caldo. Per fronteggiare la grande ondata di calore di questi giorni - si legge in una nota della Cattolica - è possibile adottare alcune precauzioni alimentari. Seguendo le sette regole doro, infatti, si possono evitare collassi e malesseri, che generalmente colpiscono anziani e bambini.
Ecco i consigli dell'esperto. 1) Prediligere i cibi freschi, per abbassare la temperatura del corpo. 2) Preferire alimenti ricchi di acqua e sali minerali (contenuti in frutta, verdura, frullati, succhi di frutta), per contrastare l'abbondante sudorazione. 3) Bere molto per evitare la disidratazione e altri malori legati all'eccessivo calore. 4) Limitare le bevande alcoliche: non sono solo ipercaloriche, ma rendono più difficile nell'individuo il processo per la dispersione del calore corporeo. 5) Prima e durante i viaggi, è bene evitare pasti abbondanti e bevande alcoliche. Un'alimentazione leggera, infatti, renderà più facile e confortevole il viaggio. 6) Attenti alla conservazione dei cibi. Le alte temperature possono infatti causare infezioni e intossicazioni alimentari a causa dello sviluppo di germi. La sicurezza igienico-sanitaria deve essere quindi assicurata in tutta la catena del cibo, dalla produzione fino al consumo. 7) L'ultimo consiglio riguarda la varietà alimentare. L'ampia disponibilità estiva di alimenti di natura vegetale, infatti, permette di conoscere nuovi sapori. E consigliabile provarli e mangiare in modo vario, regola fondamentale per una sana alimentazione. da helpconsumatori
30/7/2006 Campania - Farmaci antitumori, si ai finanziamenti
Approvato dalla giunta regionale, su proposta dell’assessore alla Sanità Angelo Montemarano, il finanziamento della somministrazione dei farmaci antineoplastici ad alto costo in regime di ricovero diurno. La delibera prevede che il costo dei farmaci, sostenuto da appositi contributi regionali, sia addebitato all’Asl di residenza del paziente. Si vuole così facilitare l’accesso ai farmaci antiblastici più innovativi: il diverso sistema di finanziamento, infatti, liberando del relativo onere i centri oncologici incentiverà questi ultimi al loro impiego. Allo stesso tempo si eviterà al massimo il ricovero ordinario, essendo questa procedura autorizzata solo per il day hospital. Previsti anche acconti da erogare ai centri con maggiori difficoltà finanziarie, in particolare alla «Fondazione Pascale», sulla base di preventivi di spesa collegati al fabbisogno di questi farmaci. IL MATTINO
14/7/2006 SALUTE. Rischio ictus per gli ipertesi. Studio Cnr
Ipertensione arteriosa e aritmia cardiaca sono i fattori di rischio più rilevanti e sottostimati nell'insorgenza dell'ictus cerebrale. I risultati, pubblicati sul Journal of Neurological Sciences, sono frutto di una collaborazione europea. L'ictus cerebrale ischemico colpisce in modo apparentemente inaspettato, mentre invece è possibile prevenirlo con diagnosi e terapie mediche a disposizione, la cui importanza deve essere maggiormente conosciuta sia dai medici sia dai pazienti. Una delle cause scatenanti, spesso sottovalutata e non adeguatamente trattata, è l'ipertensione. È quanto emerge da uno studio, pubblicato sul Journal of Neurological Sciences, organo ufficiale della World Federation of Neurology, che ha coinvolto 22 ospedali in 7 paesi europei: Italia, Francia, Germania, Inghilterra, Ungheria, Spagna e Portogallo. La parte italiana della ricerca è stata coordinata da Antonio Di Carlo dell'Istituto di Neuroscienze del Consiglio Nazionale delle Ricerche (In-Cnr) e da Domenico Inzitari e Maria Lamassa dell'Università di Firenze, insieme a Charles Wolfe del King's College di Londra.
Nei Paesi occidentali, l'ictus è una delle prime cause di morte e la prima di disabilità permanente in soggetti adulti. Solo in Italia, ogni anno, circa 150.000 ultrasessantacinquenni sono colpiti da ictus ed oltre 700.000 anziani hanno avuto almeno un episodio. "L'ipertensione arteriosa e la fibrillazione atriale, un'importante aritmia cardiaca", spiega Antonio Di Carlo, "sono risultati i fattori di rischio più rilevanti per lo sviluppo delle forme più gravi di ictus cerebrale ischemico, come quello derivante da un infarto totale o parziale che interessa i vasi della parte anteriore del circolo cerebrale".
L'ipertensione arteriosa colpisce oltre il 60% degli 'over 65'. La fibrillazione atriale, una delle più frequenti e rilevanti aritmie cardiache, interessa circa l'1% della popolazione, con punte superiori al 13% negli ultraottantenni, ed è associata ad un aumento considerevole del rischio di eventi cardioembolici. Lo studio mette dunque in risalto l'importanza di questi due fattori di rischio e le necessità di una più efficace prevenzione.
"Nel nostro Paese oltre un terzo degli anziani ipertesi non è trattato, e circa la metà dei pazienti trattati non ha un controllo soddisfacente della pressione arteriosa", sottolinea Di Carlo. "Inoltre, nei soggetti con la forma più grave di ictus, la fibrillazione atriale era presente nel 24,2% dei pazienti, ma un'efficace terapia anticoagulante per la prevenzione degli episodi embolici era effettuata solo nel 3,3% dei casi". Un dato, questo, ancora più rilevante se si considera che lo studio ha dimostrato che la forma più grave di ictus si associa ad una mortalità a tre mesi di circa sei volte più alta rispetto alle forme più lievi, e ad un rischio di disabilità ed handicap triplicato.
da helpconsumatori
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