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19/4/2006 Napoli:Vomero e Arenella bonifica delle strade

Un milione e 400mila euro per rimettere in sesto le strade del Vomero e dell’Arenella; un milione e 400mila euro per allontanare dai quartieri collinari lo spettro delle buche e interrompere la catena di incidenti provocati dal dissesto. Il primo cantiere è stato aperto ieri mattina in via Morghen, dove è previsto il rifacimento completo del tappetino di bitume. Poi si andrà avanti, un po’ per volta, fino a raggiungere la zona ospedaliera. «L’intervento - spiega l’assessore Ferdinando Di Mezza - rientra in un programma di manutenzione straordinaria finanziato dal Comune con l’obiettivo di ripristinare condizioni di assoluta sicurezza su percorsi cittadini che ogni giorno devono sopportare consistenti volumi di traffico». Terminati i lavori in via Morghen, gli operai si trasferiranno in via Longo, via Pirro e vico Acitillo (qui si provvederà a riqualificare anche i marciapiedi). Le tappe successive saranno via Bernardo Cavallino, via Cardarelli, via D’Antona, via San Giacomo dei Capri, via Domenico Fontana, via Iannelli, via E.A. Mario, via Mario Fiore, via Piscicelli, via Ruoppolo, via Migliaro, via Simone Martini, via Cortese, via Gomez, via Rocco, via Iemma, via Caruso. Nel piano di «salvataggio» è stato inserito, laddove necessario, anche il risanamento della rete dei sottervizi. Per le aree che in corso d’opera verranno blindate con le transenne, si legge ancora nella nota diffusa da Palazzo San Giacomo, saranno adottati dispositivi di traffico che consentiranno di ridurre al minimo i disagi per i pedoni e gli automobilisti. Buone notizie, dunque, per chi abita al Vomero e dell’Arenella e per chi fa parte della folla che ogni giorno attraversa la zona collinare. Ma mentre si va avanti con i cantieri non mancano le segnalazioni sui punti deboli degli interventi già in corso e di quelli appena conclusi. «In via Cilea è entrato in funzione il nuovo sistema di illuminazione pubblica - si legge in un comunicato dell’Acusp (Associazione contribuenti utenti servizi pubblici) - il problema è che su un lato della strada l’impianto va benissimo, mentre sul marciapiedi opposto la luce è fioca. All’altezza di via Francanzano, poi, lo scavo per la posa in opera dei cavi non è stato ancora completato con il rivestimento d’asfalto. Da mesi, infine, protestiamo inutilmente per la disattivazione nelle ore serali dei due punti luce installati nei pressi della stazione superiore della funicolare di Chiaia, il primo su un palo liberty all’angolo con via Sanfelice, il secondo sistemato all’altezza di vicoletto Cimarosa». Dal Comitato valori collinari un’altra nota di denuncia: «Il Vomero soffre gravi disagi per gli eterni lavori ai marciapiedi di via Luca Giordano. L’opera, avviata dopo l’estate dell’anno scorso, avrebbe dovuto essere conclusa entro dicembre. E invece non se ne vede ancora la fine».
PAOLA PEREZ - Il Mattino
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18/4/2006 Come tenere in forma la propria voce

Via l’alcol, il fumo e tanta frutta. Mantenere in forma la propria voce è semplice, ma richiede attenzione e costanza
Sedute massacranti di palestra, body farm, alimentazione controllata al millimetro: la forma fisica è ormai quasi un’ossessione per milioni di persone in tutto il mondo. Ma, tolti i cantanti e gli attori, sono invece pochi quelli che dedicano la dovuta cura alla propria voce. Eppure, a sentire le ricerche più recenti, solo negli Stati Uniti sono oltre sette milioni gli individui che lamentano problemi all’apparato vocale. È anche in relazione a questo dato che Norman Hogikyan, ricercatore dell’Università del Michigan, ha stilato – con un gruppo di colleghi – un elenco di precetti da seguire per mantenere in forma la propria voce.
IL POTERE DELL’ACQUA – Il primo suggerisce di far sì che le proprie corde vocali siano sempre ben idratate, bevendo durante tutto l’arco della giornata una quantità sufficiente di acqua ed evitando di assumere bevande alcoliche e caffeina. Un’ottima strada per ottenere questo scopo passa anche dalla nutrizione: fondamentale è mangiare quanta più frutta possibile. Abituarsi a ritagliare nell’arco della propria giornata qualche decina di minuti all’assoluto silenzio è un’altra delle norme da seguire, così come è molto importante non fumare ed evitare di abusare della propria voce, cercando, per esempio, di non parlare a voce alta negli ambienti rumorosi.
CALMA E RELAX – A chi ama cantare, il decalogo suggerisce di tenere i muscoli della gola e del collo rilassati quando si ha a che fare con le tonalità molto alte o, al contrario, molto basse. Altri precetti: risparmiare la voce quando si è ammalati e mantenere adeguati livelli di umidità negli ambienti domestici e lavorativi. Per i più abili a controllare le proprie corde vocali, la lista include i vocalizzi del mattino, da eseguire – possibilmente – previo adeguato «riscaldamento», e da ripetere magari diverse volte nel corso della giornata.
Tratto dal Corriere della sera
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12/4/2006 Mamma, perché si muore? Come affrontare con i bambini il tema della morte?

Gli esperti del Candle Project danno qualche consiglio utile
Il sito Internet che affronta il problema (in inglese)
REGNO UNITO - Il tema della morte è uno dei soggetti più difficili da affrontare con i bambini, forse perché ci coinvolge emotivamente attraverso le nostre esperienze personali. Spesso è difficile rispondere alle domande che con candida innocenza ci vengono sottoposte e a cui non siamo preparati. Ma non è giusto impedire ai più piccoli di comprendere e imparare ciò che fa parte della vita di tutti, lasciandoli soli con le loro paure e incertezze. Inoltre c'è il rischio che ottengano da un'altra fonte risposte sbagliate, incomplete e traumatizzanti.
IL PROGETTO - Per dare un aiuto concreto alle persone in difficoltà riguardo a questo tema, gli esperti britannici del Candle Project forniscono supporto e consulenza ai bambini che hanno subito un lutto e alle loro famiglie. In una sezione dedicata del sito della Bbc Barbara Monroe e Frances Kraus, rispettivamente direttore e responsabile del progetto, analizzano una serie di dubbi comuni tra i bambini e danno alcuni suggerimenti agli adulti sulle risposte e i comportamenti da adottare.
POSSIBILI SPIEGAZIONI - Le domande più difficili possono arrivare in ogni momento della giornata e l'interesse per le risposte svanisce facilmente e in fretta: bisogna adattarsi e non pretendere di concludere la discussione in una volta sola. Sicuramente saranno i bimbi a ritornare da noi con nuove domande: sentirsi a disagio nel parlare della morte e stentare nel trovare le parole giuste è normale e loro sono in grado di comprenderlo. Se l'argomento ci causa dolore, è giusto spiegare perché o parlare per esempio di un nostro lutto recente. Il concetto di morte è astratto e, per facilitarne la comprensione ai più piccoli, può essere utile fare degli esempi concreti, per differenziare un essere vivo da uno senza vita: un uomo vivo respira, mangia, si sveglia; la maggior parte delle persone muoiono quando sono anziane, ma anche giovani e bambini possono morire a causa di una grave malattia o di un incidente. I funerali sono un altro mistero da svelare: semplicemente possono essere spiegati come momenti speciali in cui le persone che conoscevano il defunto si riuniscono per ricordarlo insieme e dargli un ultimo saluto. È importante anche assicurarsi che i nostri ascoltatori abbiano capito e per verificarlo si può chiedere loro di ripetere ciò che gli abbiamo spiegato o fargli delle domande. Infine, suggeriscono gli esperti ma anche il buon senso, accettiamo il fatto che non sempre esistono le risposte e a volte è giusto anche dire semplicemente «non lo so».
Valentina Tubino - Corriere della sera
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