6/2/2006 Tra le figurine non c’è San Gennaro
Chiara Graziani- IL MATTINO
6/2/2006 Tra le figurine non c’è San GennaroDov’è San Gennaro? Sul geniale editore ravennate che ha avuto l’idea di proporre, con successo, le figurine dei santi invece di quelle dei calciatori, sono piovute le telefonate di protesta dal Sud. Nell’album da 442 immagini prese da cinquecento anni di storia di devozione domestica, non c’è il Santo che non dice mai no. Manca lo Spione del Paradiso, il protettore di Napoli e della Campania che da Lui ricevono messaggi a scadenze fisse con la liquefazione prodigiosa del sangue. Se i santini raccontano la frequentazione amichevole con i santi, tipica dei cattolici abituati a dare del tu al Signore, San Gennaro è anche il re dei santini. Ma nella bellissima raccolta curata da Vittorio Pranzini e presentata al collezionista dal cardinale Ersilio Tonini, il Patrono manca. La notizia è stata pubblicata ieri su un quotidiano, il Riformista. Aridatece San Gennaro. Pranzini, collezionista, studioso, appassionato e pedagogista, assicura: «Nulla di intenzionale. I santi del calendario ufficiale sono oltre tremila. Gli esclusi, purtroppo, sono stati tanti». E la riparazione è annunciata. Per dovere ed anche perché l’iniziativa è stata un successo (trentamila copie dell’album, trecentomila bustine di figurine a sessanta centesimi l’una). A Pasqua uscirà un nuovo album con altre 400 figurine. «E stavolta San Gennaro avrà due santini» spiega Pranzini che per il nuovo album sta scegliendo il meglio fra circa 4000 immagini di santi. San Gennaro sarà colto chino su Napoli ed il Golfo, in atto di protezione. Una seconda figurina lo mostrerà a mezzo busto, in abito da vescovo, con in mano il Vangelo e l’ampolla del sangue. Con il permesso di San Gennaro, le bisvalide del Paradiso.
Chiara Graziani- IL MATTINO
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Commenti [0] Registrati e Commenta 5/2/2006 Vertenze di lavoro, Napoli in cima alla classificaQuasi mezzo milione di processi in materia di lavoro in un solo anno: il dato più recente rilevato dall'Istat segnala che nel 2003 sono stati 451.398 i nuovi procedimenti sull'intero territorio nazionale. In Campania si concentra circa un quarto delle vertenze (113.878) di tutta Italia e la sola provincia di Napoli assorbe un contenzioso pari a quello presente complessivamente in cinque grandi regioni del Nord (Lombardia, Liguria, Piemonte, Emilia Romagna e Veneto). A fare la radiografia dei processi del lavoro è Fiscooggi.it, la rivista on line dell'Agenzia delle Entrate. La massa più cospicua dei procedimenti riguarda l'assistenza e la previdenza (288.639 processi) mentre per le cause di lavoro vero e proprio le nuove vertenze registrate nel 2003 sono state 162.759. La durata dei processi varia da regione a regione. La media nazionale dei processi in materia di rapporto di lavoro è di circa 2 anni e 4 mesi ma in Piemonte la faccenda si sbriga mediamente in appena 8 mesi, mentre ci vogliono più di 3 anni in Calabria o in Puglia. Sono in media invece più lunghi i processi in materia di assistenza e previdenza e si passa dai circa 11 mesi della Valle d'Aosta ai 3 anni e 9 mesi della Calabria. In quasi la metà dei casi il ricorrente è donna. Se si confrontano poi i dati dei processi con quelli degli occupati, c'è praticamente un procedimento ogni 54 lavoratori, con picchi che riguardano l'Italia meridionale (in Puglia c'è una causa ogni 14 lavoratori, in Campania ogni 16, in Calabria ogni 17 occupati) e dall'altra le regioni dell'Italia settentrionale (in Trentino Alto Adige c'è di media un processo ogni 432 occupati). Per quanto riguarda la mole dei processi, la Campania gioca la parte del leone sia per le cause in materia di rapporto di lavoro (31.724) che in quelle riguardanti la previdenza e l'assistenza (82.154). Se spicca il dato di Napoli, dove i giudici del settore lavorano quanto quelli di tutto il Nord, anche il casertano non è da meno: i processi sul lavoro in questa provincia sono pari a quelli della Lombardia e del Veneto messi insieme. Ogni 2,6 processi su cento, secondo la media nazionale, il ricorrente è più di 1 ma in Basilicata il dato sale al 45%. Le donne sono circa la metà mentre se si guarda all'età la media nazionale è di 45 anni per le cause di lavoro e di 56 per le vertenze relativi a problemi pensionistici.
Il Mattino
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Commenti [0] Registrati e Commenta 5/2/2006 Napoli :Martedì Consiglio sul patrimonioMartedì riapre i battenti la Sala dei Baroni per la prima di quattro sedute che la Iervolino e la maggioranza di centrosinistra hanno voluto fortemente. Un programma di fine consiliatura dove si affronteranno i nodi irrisolti. Vale a dire dismissione del patrimonio immobiliare del Comune, sviluppo nell’area nord con la strutturazione e la nascita della società di trasformazione urbana e gli altri grandi progetti. Sarà la prova del nove finale per una maggioranza e per un’assemblea messa sotto accusa anche nei forum di ascolto della città per le troppe assenze in Consiglio comunale che avrebbero paralizzato l’attività amministrativa
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