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19/1/2006 Indennizzo diretto a rischio. Intervengono i consumatori

Il Movimento Difesa del Cittadino, il Movimento Consumatori, Adiconsum e altre associazioni hanno inviato una lettera alle Commissioni Giustizia ed Industria del Senato in cui chiedono di respingere la proposta di legge di cinque Senatori di Alleanza Nazionale rivolta ad abrogare l'indennizzo diretto previsto dal Codice delle Assicurazioni. Secondo i consumatori "Il rischio che questa proposta abbia successo non è da sottovalutare dato il forte lavoro di lobby fatto dagli Avvocati sul Parlamento".

l'abrogazione dell'art. 149 e 150 del Codice delle Assicurazioni. Le associazioni firmatarie che compongono il Consiglio Nazionale Consumatori rivolgono un caloroso appello a tutti i componenti della commissione affinché questa proposta di legge sia respinta.

Questa proposta di legge è rivolta a salvaguardare interessi legittimi ma corporativi .L'interesse e l'esigenza degli assicurati è invece quello di salvaguardare e rendere operativo l'indennizzo diretto, perché ciò può contribuire ad un miglioramento del servizio, ad un rapporto più equilibrato tra assicurato e compagnia, nonché a contenere i costi delle tariffe assicurative. Contrariamente a quanto viene addotto in modo non veritiero e pretestuoso l'indennizzo diretto non riduce e non preclude alcun diritto agli assicurati.

Chiediamo quindi alle due Commissioni di far prevalere l' esigenza degli assicurati di qualità e costo del servizio rispetto ad interessi corporativi. E' evidente che qualora le Commissioni dovessero approvare questa proposta di legge le associazioni dei consumatori non mancheranno di indicare le responsabilità dei singoli partiti e degli stessi senatori. Con l'occasione si inviano più cordiali saluti, disponibile a qualsiasi confronto anche in sede di commissione".
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16/1/2006 Lei non sa chi sono io!, e arriva la sanzione

Roma. "Lei non sa chi sono io! Parli a come badi!". Se lo dice Totò va bene, ma se lo dice il capo ad un dipendente, rischia la sanzione. Lo ha stabilito la Corte di Cassazione, che ha deciso di punire chi usa espressioni "sconvenienti" come la sopracitata 'Lei non sa chi sono io'. Dopo aver ufficialmente interdetto 'Lei non è nessuno' (provvedimento del luglio 2004), considerata "espressione lesiva della dignità della persona", la Suprema Corte interviene ancora una volta sul variegato e mutevole mondo del linguaggio. A farne le spese, questa volta, un avvocato del foro di Caltagirone, Nicolò V., colpevole di aver apostrofato una sua dipendente intenta a fare fotocopie con le seguenti frasi: "Si deve mettere da parte per darmi la precedenza. Lei non sa chi sono io? Qui è diventato tutto un mercato. Una volta si diceva: prego avvocato, si accomodi..." Ma la signora - dottoressa Concetta R., peraltro privata del titolo che le spettava, come si mette in rilievo nella sentenza 138 - non ci ha pensato su due volte, ed ha denunciato i fatti. Risultato: il consiglio dell'ordine degli avvocati presso il tribunale di Caltagirone ha aperto un provvedimento disciplinare nei confronti dell'avvocato. Contro la sanzione Nicolò V. ha presentato ricorso in Cassazione ma le Sezioni Unite civili lo hanno respinto confermando la legittimità del provvedimento che, a detta di piazza Cavour, è esente da "vizi di motivazione" e non è privo di "congruenza logica".
www.estense.com
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12/1/2006 Privacy: rinnovate le autorizzazioni per i dati sensibili e giudiziari

Sono state pubblicate nella Gazzetta Ufficiale n. 2 del 3 gennaio 2006 le autorizzazioni generali che, unitamente al consenso dell'interessato, legittimano al trattamento di dati sensibili e giudiziari senza l'obbligo di chiedere preventivamente e singolarmente l'autorizzazione all'Autorità garante. I provvedimenti riguardano i rapporti di lavoro (aut. n. 1/2004), i dati sulla salute e le vita sessuale (aut. n. 2/2004), le associazioni e fondazioni (aut. n. 3/2004), i liberi professionisti (aut. n. 4/2004), le attività creditizie, assicurative, i sondaggi, l'elaborazione dati e da altre attività private (aut. n. 5/2004), gli investigatori privati (aut. n. 6/2004) e i dati di carattere giudiziario (aut. n. 7/2004). Le nuove autorizzazioni sono efficaci dal 1° gennaio 2006 sino al 30 giugno 2007. Le nuove autorizzazioni non recano significative modifiche rispetto a quelle in corso di efficacia, alle quali sono state apportate solo alcune circoscritte integrazioni relative a modifiche normative intervenute nei settori considerati, in particolare per quanto riguarda i rapporti di lavoro.
Sono interessate al rinnovo delle autorizzazioni molte categorie di titolari di trattamento, secondo il seguente prospetto:
- Autorizzazione al trattamento di dati sensibili nei rapporti di lavoro.( Autorizzazione n.1);
- Autorizzazione al trattamento dei dati idonei a rivelare lo stato di salute e la vita sessuale. (Autorizzazione n. 2/2005);
- Autorizzazione al trattamento dei dati sensibili da parte degli organismi di tipo associativo e delle fondazioni. (Autorizzazione n. 3/2005);
- Autorizzazione al trattamento dei dati sensibili da parte dei liberi professionisti. (Autorizzazione n. 4/2005);
- Autorizzazione al trattamento dei dati sensibili da parte di diverse categorie di titolari. (Autorizzazione n. 5/2005);
- Autorizzazione al trattamento dei dati sensibili da parte degli investigatori privati. (Autorizzazione n. 6/2005);
- Autorizzazione al trattamento dei dati a carattere giudiziario da parte di privati, di enti pubblici economici e di soggetti pubblici. (Autorizzazione n. 7/2005).
www.governo.it
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