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MARANO - BIMBA DI 17 MESI MUORE SCHIACCIATA DA UNA AUTOCISTERNA
Schiacciata da un'autocisterna: muore a 17 mesi Marano, arrestato il conducente rintracciato dopo diverse ore. L'accusa per lui è di omicidio colposo e omissione di soccorso di Ferdinando Bocchetti MARANO. Schiacciata dalle ruote di un'autocisterna del gas: è morta così la piccola Laura Del Prete, la bambina di 17 mesi che ieri, intorno alle 19, è stata investita in un angusto vicolo di via San Marco, a pochi passi dalla sua abitazione. La piccola, ultima nata di quattro fratelli, è sfuggita - non si sa ancora per quale motivo - al controllo dei genitori ed è uscita in strada. Proprio in quel momento, però, è sopraggiunta un'autocisterna per il trasporto del gas. L'impatto è stato violentissimo e inutili si sono rivelati i tentativi di rianimarla: quando sono arrivati i sanitari del 118, infatti, Laura Del Prete, figlia di un muratore e di una casalinga, era già morta. Un dramma che ha sconvolto la famiglia Del Prete e gli abitanti della frazione periferica di San Marco. Dopo il tragico impatto, l'autista ha abbandonato il camion, di proprietà di una ditta di Casal di Principe che da tempo riforniva le abitazioni della zona, e si è reso irreperibile per alcune ore. E' stato poi rintracciato e arrestato e ora dovrà rispondere dell'accusa di omicidio colposo e omissione di soccorso. L'uomo - secondo il racconto di alcuni testimoni - era in uno stato di confusione mentale e avrebbe dichiarato di aver perso un bambino appena pochi mesi fa. Sul luogo dell'incidente sono giunti, oltre al personale del 118, i vigili urbani diretti dal capitano Brigida Costa e i carabinieri della tenenza di via Lazio agli ordini di Fabio Alfieri. Il corpo della piccola Laura è stato trasferito, su disposizione del magistrato di turno, presso l'istituto di medicina legale del Policlinico di Napoli. Le indagini potranno far maggior chiarezza sulla dinamica dell'accaduto (non è ancora chiaro se il mezzo procedeva in retromarcia o dritto verso la fine della stradina), ma al momento tutto farebbe presupporre che si sia trattata di una tragica fatalità. Fonte: Il Mattino
DOVE VANNO A VIVERE I PENSIONATI ITALIANI CONTRO LA CRISI
Ciao Italia! Pensionati ai Caraibi contro la crisi 16 mar 2012 - Sono sempre più i pensionati italiani che si trasferiscono ai Caraibi o in Oriente, laddove la vita costa molto meno e si riesce a vivere con la propria pensione, che l'Inps recapita al luogo di residenza. All'inizio in molti svernano per qualche mese, poi si trasferiscono in via definitiva. I dati sono stati diffusi dal Corriere Milano, ma il fenomeno non è soltanto lombardo le "spiagge inps" di santo domingo Santo Domingo è la preferita per i trasferimenti dei pensionati italiani. Ci sono dei tratti di costa chiamati ormai "spiagge Inps" per la foltissima presenza di pensionati, soprattuttto bresciani, bergamaschi e romani. Tra affitto e bollette si possono spendere anche soltanto 150 euro al mese. Per la sanità tocca però fare un'assicurazione privata, intorno ai 600 euro annui copacabana over 60Dopo i Caraibi, è il Brasile il paese con più pensionati italiani che fanno un biglietto di sola andata. Il fenomeno è in costante aumento e ora, a livello Italia, si parla di circa 400mila ex lavoratori oriente La Thailandia è il paese preferito del sud est asiatico dai pensionati, ma c'è anche chi preferisce l'Africa (Madagascar e Marocco) Fonte: Virgilio.it
NAPOLI - VIGILI IN AFFITTO ???
DAL SET ALLE SFILATE ,ARRIVANO I VIGILI IN "AFFITTO" IL COSTO DEI SERVIZI DI CONTROLLO STRAORDINARIO A CARICO DEI PROMOTORI DEGLI EVENTI OGGI L'OK IN CONSIGLIO Luigi Roano - Sfilate, kermesse di qualsiasi tipo, da quelle canore alle teatrali. Poi le tante troupe televisive che girano immagini a Napoli, e la gestione del traffico intorno ai cantieri, che richiedono un intervento dei vigili urbani in regime di straordinario. Tutti servizi che saranno di prevalente interesse privato ma che coincidono con esigenze di ordine pubblico saranno appunto a carico dei privati. Per i quali si distolgono dalla loro normale attività i vigili urbani. Un costo aggiuntivo per il Comune non più sostenibile. Oggi la delibera arriva in Consiglio comunale e ne discuterà l’assemblea per decidere se dare o meno il via libera definitivo ai «servizi aggiuntivi» dei caschi bianchi. L’idea viene da lontano, porta la firma dell’ex Guardasigilli Luigi Scotti nel 2008 assessore della giunta Iervolino su proposta del comandante Luigi Sementa che all’epoca si era appena insediato. Veniamo subito al sodo, quanto costeranno i vigili a chi richiede la loro opera? Intanto gli agenti potranno effettuare i servizi aggiuntivi solo in orari diversi da quelli del servizio istituzionale. A Palazzo San Giacomo circola già una bozza di tariffario: «due agenti motociclisti costeranno 60 euro all’ora ciascuno, due agenti con auto 50 euro ciascuno e due agenti appiedati 45 euro ciascuno». In realtà nel regolamento che oggi verrà sottoposto all’aula all’articolo 7 si spiega come stanno le cose: «Il corrispettivo è calcolato assumendo come parametro il costo di un’ora di straordinario sulla base del contratto nazionale di lavoro maggiorato del 50 per cento, nonché prevedendo una somma pari a un euro per ogni chilometro da percorrere da parte dei veicoli del corpo da utilizzarsi per il servizio richiesto. Qualora il servizio debba essere effettuato per una durata superiore alle 6 ore continuative gli interessati dovranno corrispondere in aggiunta a quanto stabilito una somma corrispondente all’indennità di buono pasto per ogni singolo agente». Il «reclutamento» sarà opera del comandante del corpo che deve predisporre il piano - sentiti i sindacati - e prevedere anche la rotazione degli agenti che potranno aderire su base volontaria. Nella sostanza non ci sono obblighi che vuole guadagnare qualche soldo in più si deve mettere in fila. L’articolo 14 del regolamento stabilisce i soldi dei servizi aggiuntivi come vanno distribuiti. «Le somme introitate nella misura del 75 per cento andranno al fondo produttività» e redistribuito fra coloro che fanno i servizi aggiuntivi. Il 15 per cento verrà finalizzato ad iniziative per potenziare la sicurezza urbana e stradale e il 10 per cento invece rimpinguerà le casse del Comune. Qualche esempio ancora per capire di cosa si sta parlando. Se al Corso Umberto i commercianti dovessero decidere di chiedere la presenza dei vigili perché intendono avere in determinate ore un controllo più incisivo sul commercio abusivo potrebbero fare richiesta al Comune e ottenere la presenza dei caschi bianchi. E ancora, in linea teorica visto che a Napoli si girano fiction come «Un posto al sole» per le cui riprese spesso si chiudono le strade e c’è bisogno dei vigili, a pagare l’impiego dei caschi bianchi dovrebbero essere le stesse produzioni. Naturalmente tra chi paga e la polizia municipale nessun contatto diretto, perché a versare le somme ai vigili ci penserà sempre e comunque l’amministrazione. © RIPRODUZIONE RISERVATA Fonte: IL MATTINO
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