Giovedì 8 Ottobre 2009 a Palazzo Chigi, il ministro per la semplificazione normativa, Roberto Calderoli e il sottosegretario Aldo Brancher hanno firmato un accordo tra Governo e Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, per rendere operativa la banca dati chiamata "Normattiva".
Si tratta dell'attuazione del progetto, previsto dall'art. 107 della legge 388/2000, che permetterà di consultare gratuitamente tutte le leggi vigenti in Italia attraverso un sito internet. Inoltre, entro dicembre entrerà in vigore il decreto legislativo che ridurrà il numero delle leggi italiane facendolo passare da 450mila a poco più di 14 mila.
Casco Protettivo Elettronico: la nuova misura tecnologica per la sicurezza delle due ruote. Presto il modello Viasat
Inizia l'era del casco protettivo elettronico destinato a rivoluzionare la sicurezza del trasporto sulle due ruote: presto il modello di Viasat. La novità del sistema è il blocco dell'avviamento del ciclo-motoveciolo nel caso in cui il casco non sia correttamente indossato ed allacciato.
Viasat Group Spa, leader europeo per prodotti e servizi tecnologici e satellitari nel settore trasporti, e la Know How Srl, società di progettazione di sistemi di trasporto intelligenti, hanno raggiunto un importante accordo di partnership per il proprio modello di casco protettivo elettronico. L'intesa prevede lo sviluppo, l'omologazione, la produzione e la futura commercializzazione del prototipo.
"Wido", nome del modello Viasat, prevede il blocco dell'avviamento tramite un dispositivo elettronico applicabile su qualsiasi tipo di casco. Il dispositivo accerta il corretto utilizzo del casco con sensori comunicanti con una centralina installata sul ciclo-motoveciolo. "Wido" includerà anche funzioni avanzate di localizzazione Gps e di pronto intervento in caso d'incidente (sistema E-call).
Il casco protettivo elettronico è una misura tecnologica di grande rilevanza, alla luce degli inquietanti dati diffusi dal Ministero dei Trasporti, che indicano in 1.540 il numero annuo di morti sulle due ruote in Italia nel 2007, e dallo studio della Fondazione ANIA, che rileva 12.800 decessi e 780.000 feriti a causa d'incedenti stradali tra ciclomotori e motoveicoli nel decennio 1995-2004.
In questi giorni il Senato sta elaborando il pacchetto di norme per la sicurezza stradale: il casco protettivo elettronico è un sistema di trasporto intelligente, coerente con l'impianto programmatico e normativo su cui sta lavorando la Commissione Lavori Pubblici del Senato.
Mobilità. Sentenza della Cassazione prevede che anche i portatori di handicap paghino il ticket per il loro veicolo Finora molti Comuni prevedevano l'esenzione ma ora questo accordo non avrebbe più alcun valore. La Suprema Corte di Cassazione con la sentenza nr. 21271 del 5 ottobre 2009 ha affermato un nuovo principio sull'utilizzo dei parcheggi a pagamento da parte dei disabili. A differenza di quanto avvenuto finora, infatti, anche questi utenti della strada ora devono pagare il ticket se vi parcheggiano perchè non hanno trovato posto negli spazi loro riservati. L'episodio che ha originato l'importante decisione della Cassazione è avvenuto a Palermo ma sicuramente è destinato ad aprire una vasta discussione tra le associazioni dei disabili. La Cassazione, nel suo dispositivo, spiega che non esiste una norma che preveda in modo chiaro e palese l'esenzione per i disabili del pagamento del ticket per la sosta auto. E le circolari amministrative che invece prevedono questo beneficio, secondo la Suprema Corte non hanno valore. Nella motivazione si legge che «gli articoli 188 e 11 del Codice della strada prevedono per i titolari del contrassegno l'esonero, rispettivamente,dai limiti di tempo nelle aree di parcheggio a tempo determinato (disco-orario) e dai divieti e limitazioni della sosta disposti dall'autorità competente». Ma secondo la Suprema Corte, «l'obbligo del ticket è un fatto diverso. Nè ha fondamento invocare a sostegno di una diversa interpretazione l'esigenza di favorire la mobilità delle persone disabili. Dalla gratuità della sosta deriva infatti un vantaggio meramente economico, non un vantaggio in termini di mobilità, la quale è favorita dalla concreta disponibilità (piuttosto che gratuità) del posto dove sostare». E se i posti riservati ai disabili sono esauriti? «Anche in caso di indisponibilità dei posti riservati», dicono i giudici, «non vi è ragione di consentire, in mancanza di una previsione normativa, la sosta gratuita della persona disabile negli stalli blu a pagamento». Rispetto ad altre sentenze della Cassazione che hanno trattato il medesimo argomento, questa rappresenta una inversione di tendenza. In questo caso anche la Procura generale ha precisato la conferma della decisione del Giudice di Pace di far pagare all'invalido la multa per non aver pagato il ticket. A Verona gli stalli blu sono gestiti da Amt e i controlli sono svolti dagli accertatori della sosta e questa sentenza sicuramente influirà sui molti disabili (o falsi disabili) che parcheggiano sugli stalli a pagamento in particolare in centro storico. La Polizia municipale inoltre ogni giorno rimuove in media almeno 5 autovetture dagli stalli riservati. «Questa sentenza innovativa dimostra quanto i giudici stiano modificando alcune opinioni consolidate e ci invita ad aumentare i controlli sugli stalli riservati, e qui chiedo ai cittadini che ne usufruiscono di chiamare sempre la nostra centrale operativa, quando trovano abusivi. La lotta ai falsi disabili poi è stata inserita dal sindaco Tosi tra gli obiettivi prioritari in materia di sicurezza stradale» dice il comandante Luigi Altamura.