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DUE GIORNI DI STOP AUTO

 

Troppi veleni nell’aria due giorni senza auto

Stop alle auto domani e giovedì dalle 9 alle 14. Potranno circolare solo le euro 4, gpl, metano e car-pooling e i veicoli a due ruote euro 2 e 3. Una proroga del dispositivo che si è resa necessaria a causa della concentrazione di smog e veleni nell’aria. Intanto, continua la sperimentazione del car-pooling, ovvero la possibilità per le auto euro 2 e 3 di circolare se a bordo ci sono almeno tre persone, compreso il conducente. Sempre in via sperimentale sarà consentita la circolazione ai residenti in abitazioni dotate di certificazione energetica. Durante le ore del dispositivo, poi, è in vigore un sistema tariffario agevolato per chi utilizza i taxi. I percorsi su cui verranno applicate le tariffe sono: piazza Vittoria - piazzale Tecchio (9 euro); parcheggio Brin - piazza Municipio (9 euro); piazza Vanvitelli - piazza Dante (10 euro); Capodimonte - piazza Dante (8 euro).

Ed è sempre caos a causa dei numerosi cantieri aperti in città. Ieri ancora una giornata d’inferno per gli automobilisti, mentre, per la gioia di residenti e commercianti, slittano i lavori per l’allargamento del cantiere della Metropolitana al corso Umberto. Il temuto disagio per la parziale chiusura della corsia laterale che costeggia l'Università collegando piazza Nicola Amore a piazza Bovio è rinviato a giovedì. «La società ci ha chiesto di abbattere il cordolo di separazione con la corsia preferenziale – spiega l'assessore Agostino Nuzzolo – lo faremo e apriremo il cantiere giovedì». E la municipalità assicura: «Vigileremo». Al corso Vittorio Emanuele, invece, il cantiere di piazzetta Cariati sta mettendo a dura prova i nervi dei residenti e degli automobilisti, letteralmente imbottigliati nel traffico. I commercianti denunciano perdite economiche e disagi continui alla clientela: «Abbiamo perso il 30-40 per cento dei nostri guadagni» dice il macellaio Pasquale Aprile, stesso refrain per il fioraio che ha sistemato alla meno peggio un tappeto sui calcinacci per evitare che qualcuno si faccia male. Tutt'intorno rifiuti di ogni genere: bottiglie di plastica, vetri rotti, borse, lattine. Lo strombazzare dei clacson misura l'impazienza degli automobilisti costretti a estenuanti attese per percorrere cento metri. Inferno traffico anche in via Marina: il cantiere davanti al varco Pisacane provoca un restringimento di carreggiata che costringe le auto in uno snervante imbuto. Stessa situazione a Piedigrotta: i lavori sul lato destro e sinistro della strada impongono un incolonnamento forzato di auto e moto. Disagi anche nei pressi degli altri cantieri (22 in tutta la città), alla galleria della Vittoria, in via Santa Brigida e in via Nicotera, chiusa al traffico. Hanno proclamato lo stato di agitazione le associazioni dei tassisti che protestano anche per la soppressione delle aree di sosta. E quando non bastano i cantieri a mandare in tilt la città, ci pensano i disoccupati. Quelli del coordinamento lotta per il lavoro hanno occupato per due ore la sede Inps in via Galileo Ferraris, mentre gli ex dipendenti della ditta di pulizia Pm service hanno protestato davanti al Banco di Napoli. Tra questi c'è una donna, Anna B., che fa sapere di aver messo in vendita un rene per pagare il mutuo ed evitare di perdere anche la casa. Protestano anche 23 ex dipendenti Alitalia: si sono barricati nel loro ufficio del centro direzionale.

Fonte: IL MATTINO

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NAPOLI - COLPEVOLI DI CONCUSSIONE? MA NON I LORO FAMILIARI

Condividiamo la giusta puntualizzazione del Comandante che evidenzia che episodi del genere sono accaduti e accadono nei carabinieri (come d'altronde, ricordiamo, in tutti i mestieri e città).

Abbiamo deciso che per dovere di informazione era giusto riportare questa notizia sostituendo, però, i nomi dei due operatori (riportati integralmente negli articoli) per rispetto alle loro famiglie che (vera o falsa sia la loro colpevolezza) non è giusto che debbano essere "coinvolti". 

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Sementa: ora scoveremo anche chi fa consulenze

«Gente poco leale che sporca la nostra divisa. Ma li scoveremo tutti, uno ad uno», dice il comandante Luigi Sementa che giura di voler andare avanti colpendo anche altri fenomeni di cui i vigili non possono certo andar fieri. A cosa si riferisce? «Qualche agente, ho saputo, accetta e svolge, fuori l’orario d’ufficio, incarichi di consulenza per studi e cantieri. Non è solo un caso di doppio lavoro ma anche una pratica scorretta perché si tratta delle stesse persone che devono fare i controlli, non aiutare ad aggirarli». Due vigili infedeli, le dispiace? «Certamente ma in tutte le forze di polizia esistono le mele marce: basta scovarli. Ricordo che da carabiniere arrestai 6 colleghi che prendevano soldi per non controllare i videopoker». Ci saranno altre verifiche sui cantieri? «Cominceremo da quelli controllati dai due vigili arrestati per verificare se si siano resi responsabili di analoghi episodi di corruzione. Comunque gli arresti sono scattati perché il professionista ha denunciato la richiesta ai nostri uffici. Spero che altri seguano il suo esempio e mi contattino: io sono sempre disponibile». ad. pa.

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Tangente al cantiere, arrestati due vigili

Piazza Dante, ottocento euro «per evitare problemi». Disarmati e portati in caserma dal comandante

ADOLFO PAPPALARDO Ad arrestare i due vigili corrotti è stato direttamente il loro comandante: Luigi Sementa a piazza Dante li ha disarmati, non appena hanno intascato una tangente per evitare problemi a un piccolo cantiere edilizio, presi sottobraccio e accompagnati a piedi alla caserma Pastrengo. I due caschi bianchi infedeli quasi hanno pensato a uno scherzo, poi hanno provato a negare pure quegli 800 euro fotocopiati il giorno prima dagli inquirenti. Che tutto era finito, l’hanno capito solamente quando i carabinieri hanno proceduto con le foto segnaletiche prima di trasferirli nel carcere di Poggioreale con l’accusa di concussione in concorso. E ora il comando di via De Giaxa sta procedendo a ritroso per risalire a tutti i controlli fatti dai due arrestati nei mesi scorsi: contatteranno i vari direttori dei lavori per verificare se siano state richieste altre somme di denaro per chiudere un occhio. La storia inizia un paio di settimane fa quando xxxxxxxx (59 anni) e xxxxxx (48 anni), rispettivamente assistente capo e tenente in servizio presso la V sezione, si presentano presso un cantiere alle spalle della metropolitana di piazza Cavour, dove sono in corso alcuni lavori di ristrutturazione in un appartamento all’ultimo piano di vico Gagliardi. Progetti per rifare i vecchi solai, permessi e dichiarazione di inizio lavori. Tutto è in regola ma i due vigili (in passato in servizio all’antiabusivismo prima che il settore fosse sciolto proprio da Sementa), senza troppi giri di parole, fanno capire al direttore dei lavori, un architetto, che gradirebbero un «pensierino» o altrimenti faranno saltare fuori un’irregolarità. La materia i due vigili la conoscono bene e l’architetto sa come vanno queste cose: non ci vuole molto a far scattare una contestazione che ti blocchi il cantiere per mesi. Si mostra accondiscendente alla richiesta ma, contestualmente, si mette in contatto con i vertici dei caschi bianchi per denunciare tutto. È direttamente il generale Sementa, un passato nei vertici operativi dei carabinieri, a organizzare la trappola. Telefonate registrate prima di tutto, compresa quella con cui l’architetto si mette d’accordo con il vigile più anziano sulla somma e sul luogo dello scambio che, paradossalmente, è l’ingresso dei loro uffici a piazza Dante. Lo scambio, insomma, ha il sapore della beffa perché deve avvenire sotto il naso dei colleghi. L’incontro è fissato per ieri mattina alle 9 e il tecnico deve presentarsi con 800 euro, di varo taglio, infilati in un settimanale. Tutto segnato e fotocopiato dal nucleo investigativo dei carabinieri su delega della sezione reati contro la pubblica amministrazione. Sono precisi i vigili infedeli. I due, in borghese, fanno aspettare il tecnico appena cinque minuti. Un saluto e la rivista che passa dalla borsa dell’architetto a quella di Vitrone. Bloccato il terzetto, scatta l’arresto in flagranza per i due vigili che fanno finta di nulla. Anche quando saltano fuori i soldi. xxxxxxxx, quello che dagli atti sembra l’organizzatore, continua a negare sino all’ingresso della Pastrengo: «Comanda’, ma io che ne sapevo cosa c’era nel giornale?».

Fonte: IL MATTINO

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CAMPANIA -INSTALLARE AUTOVELOX? OCCORRE AUTORIZZAIONE DELLA REGIONE

Passa la legge contro gli autovelox trappola
Per installare i dispositivi serviranno l'ok della Regione e segnalazioni più evidenti

 NAPOLI — Niente più autovelox trap­pola sulle strade di competenza regiona­le. Lo prevede la legge approvata ieri dal Consiglio regionale della Campania, va­rata con 40 sì, 2 no e 2 astenuti. La legge proposta dal gruppo di Forza Italia-Pdl, primo firmatario Paolo Roma­no, introduce la necessità del parere pre­ventivo obbligatorio della Regione per la installazione dei dispositivi, nonchè una serie di requisiti di segnalazione del­le postazioni sia fisse (segnali stradali lu­minosi a messaggio variabile) che mobi­li (dispositivi di segnalazione luminosi sui veicoli) degli autovelox. Il testo approvato, inoltre, prevede che tra la segnalazione e l’auto-velox deb­ba esserci una distanza di quattro chilo­metri, al fine di garantirne il tempestivo avvistamento. «L’o-biettivo della legge — ha spiega­to Romano — è quello di ripristinare la corretta ratio della legge sugli autovelox che è finalizzata ad un loro impiego al solo scopo preventivo e per indurre gli automobilisti ad una maggiore consape­volezza e sicurezza». E ancora: «Certo di interpretare il sentire comune, non pos­so dunque che esprimere la mia più grande soddisfazione per il varo di que­ste norme, ringraziando anche i colle­ghi che unanimemente in aula hanno condiviso lo spirito di questa proposta. Voglio augurarmi che il successo di que­sta iniziativa legislativa - conclude Ro­mano - possa intanto incoraggiare an­cor di più le autorità competenti ad in­tensificare le verifiche sugli impianti esi­stenti, a nostro avviso quasi tutti fuori­legge, e che si possa procedere a breve, laddove si riterrà opportuno, al loro se­questro » (...omissis...)

CORRIERE DEL MEZZOGIORNO - NAPOLI 3 luglio 2009

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