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FALLITO IL REFERENDUM PER RIFORMA LEGGE ELETTORALE

È fallito il referendum per la riforma della legge elettorale. Nessuno dei tre quesiti referendari ha infatti raggiunto il quorum necessario per la loro validità. Secondo i dati diffusi dal Ministero dell'Interno, l'affluenza alle urne si è fermata fra il 23 e il 24%: in particolare, hanno votato il 23,31% degli elettori per i quesiti uno e due, che chiedevano l'abolizione del premio di maggioranza per la coalizione più votata alla Camera e al Senato, e si è attestata al 23,84% per il quesito tre, che proponeva l'abolizione della possibilità per un candidato di presentare la propria candidatura in più circoscrizioni elettorali.

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NAPOLI - POLIZIA MUNICIPALE SEMPRE PIù AGGREDITA MA....... ATTREZZATA CON POSTAZIONE TELEMATICA PER FOTOSEGNALAZIONI

UNA POLIZIA MUNICIPALE A NAPOLI con tecnologie che si avvicinino sempre di più agli standard di altre parti d'Italia e perciò con maggiore professionalità e formazione ben venga ma non ci si dimentichi anche di fornire maggiore protezione agli operatori, che come vedete anche nell'articolo qui sotto, sono sottoposti a continue aggressioni.

Protezione che dovrebbe essere a 360 gradi ovvero da capi di vestiario e attrezzature di difesa (giubbotti e corpetti anti taglio, spray urticante, manganello o quant'altro) a un coordinamento con le altre forze di polizia in modo da non fare della P.M. l'unico bersaglio e dei propri agenti "gli unici cattivi".

Daniele Minichini - Segretario Nazionale Lipol  

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Motorino sequestrato, rivolta contro i vigili

L’aggressione al corso Garibaldi. Calci, pugni, lancio di pietre e bottiglie: tre agenti in ospedale
ANNA MARIA ASPRONE Vita difficile quella dei vigili urbani a Napoli. Dal Vomero a Fuorigrotta, da Chiaia al corso Garibaldi le aggressioni agli agenti di polizia municipale sono divenute quasi un fenomeno trasversale, che non tiene conto né del quartiere in cui avviene né tantomeno del motivo scatenante, cioè dell’operazione in cui sono impegnati i caschi bianchi. L’ultima aggressione, finita con tre vigili che hanno dovuto far ricorso alle cure mediche nei pronto soccorso di due ospedali, è avvenuta nella tarda serata di venerdì al corso Garibaldi. Picchiati a calci e pugni da due uomini, mentre la folla lanciava pietre e bottiglie, solo perché stavano sequestrando il motorino ad una diciassettenne. La ragazza viaggiava senza casco insieme con una coetanea; lo scooter non aveva documenti. «Non sono state né le ragazze né i loro familiari giunti poco dopo sul posto ma due persone che non avevano nulla a che fare con l’intera vicenda» spiega uno dei tre agenti feriti Maurizio Zobel, 31 anni, da nove anni in forza alla Polizia Municipale ed in servizio, dallo stesso periodo, presso l’ottava unità operativa San Lorenzo, diretta dal tenente Alfredo Marraffino. L’agente venerdì sera era impegnato con altri due colleghi della sua unità, Vincenzo Moscariello e Fabrizio Carderopoli, all’incrocio tra via Casanova e corso Garibaldi. L’operazione a largo raggio era stata disposta dal comandante della polizia municipale, il generale Luigi Sementa, per impedire il transito ad alta velocità dei motorini, che in zona si vedono spesso sia nelle corsie preferenziali che sui marciapiedi. «Verso le 23,15, quindi quasi a fine turno - racconta Maurizio Zobel - abbiamo fermato un ciclomotore, 50 di cilindrata, guidato da una ragazza senza casco e con una coetanea a bordo. All’alt si è fermata e ci ha detto di aver lasciato i documenti a casa, così ha telefonato al padre per farseli portare. Ma - continua l’agente - poco prima che arrivasse il papà della ragazza, si sono avvicinati due uomini, uno di 51 anni e l’altro di 26 anni, zio e nipote, che stavano mangiando una granita dall’acquafrescaio all’angolo della strada». Poi Zobel rievoca i momenti dell’aggressione. «Prima ci hanno intimato di riconsegnare il mezzo alla ragazza, anche se non la conoscevano. Poi - aggiunge - il più giovane, dicendoci che era di San Giovanniello ci ha minacciato dicendo che ci avrebbero seguito fino a casa e poi uccisi. Intanto si era radunata una gran folla. Alcuni addirittura gridavano mentre i due balordi inveivano contro di noi, prendendoci a schiaffi, pugni e calci». I due sono stati condotti presso gli Uffici di Polizia Giudiziaria, dove il magistrato di turno ha disposto l'arresto immediato. Processati con il rito direttissimo sono stati condannati ad un anno di reclusione (pena sospesa) per aggressioni, minacce e lesioni, I tre vigili sono stati portati, due al pronto soccorso dell’ospedale Ascalesi e il terzo al Loreto Mare. Per tutti una prognosi di sette-otto giorni, per contusioni e escoriazioni multiple. «Soprattutto al corso Garibaldi i vigili non sono molto amati da una parte dei residenti - conclude Zobel - in questi mesi abbiamo sequestrato molti motorini fuorilegge e chi vive ai margini della legalità non gradisce la nostra presenza. Per fortuna c’è anche chi ci incita a continuare dicendo che ora è più facile scendere con i bambini o passeggiare senza timore di essere investiti dai motorini che passano ovunque». Amara la soluzione al problema trovata dall’acquafrescaio della zona. «Lo so che i motorini si fermano qui da me creando caos a tarda sera - ha detto ieri ai vigili - così ho deciso che alle 20 chiudo e non resterò più aperto fino a notte».

Fonte: IL MATTINO

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090618_servizio11Causa il continuo aumento delle segnalazioni per le infrazioni del codice della strada e non, la Polizia Municipale di Napoli ha un’arma in più. E’ stata installata una postazione telematica che fotosegnala gli arrestati con foto scattate contemporaneamente sia frontalmente che di profilo e li classifica con un sistema di raccolta di impronte digitali. Il sistema è atto ad agevolare il compito degli agenti su strada. La direzione della Polizia Scientifica ha presentato l’apparecchio che sarà collegato ad una banca dati.

CLICCA QUI PER IL VIDEO con le spiegazioni della dr Manconi della Polizia Scientifica di Napoli

Fonte: Canale9

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IL MINISTRO DEGLI INTERNI E.... LE RONDE

Per una volta dobbiamo essere d'accordo con il Sindaco di Napoli (ahinoi) ed ex Ministro degli interni Iervolino quando afferma che l'ordine lo devono mantenere le forze che lo Stato ha deputato a questo.

Riteniamo che invece di creare ronde di cittadini sarebbe il caso che il Governo Italiano seguisse le direttive Europee riducendo i Corpi di Polizia a massimo  tre e utilizzando meglio risorse economiche e umane evitando sprechi ed inutili sovrapposizioni di operatori di diversi corpi (ricordiamo che fra forestale, provinciale, penitenziaria etc abbiamo circa otto corpi con addirittura quasi ogn'uno di loro con una propria " marina" ovvero mezzi nautici)

Qui sotto l'articolo de il Mattino

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Ronde ex detenuti «Ecco le regole»

In arrivo il Decreto di attuazione

Le ronde saranno presto regolamentate. Lo assicura il ministro Roberto Maroni che conferma quanto annunciato in un’intervista al Mattino: «Ho pronto il decreto di attuazione dopo che il Senato avrà approvato il disegno di legge - assicura il capo del Viminale - La situazione sarà regolamentata e finiranno queste polemiche pretestuose. Tutte le amministrazioni comunali che decideranno di utilizzare i volontari per la sicurezza dovranno uniformarsi a queste indicazioni. Quelle adottate finora sono ronde fai da te». Quanto agli ex detenuti, si mostra cauto: «In via prioritaria - spiega - i volontari saranno ex appartenenti alle forze dell’ordine ma all’iniziativa potranno aderire anche altri cittadini, se necessario dopo aver seguito un corso di formazione. Certamente serviranno requisiti precisi come la moralità, l’equilibrio e la professionalità adeguata». L’argomento tiene banco nella giornata napoletana del ministro dell’Interno. A lanciare un messaggio alla Regione, che ha istituito le ronde di ex detenuti per scortare i turisti, è invece il sindaco Rosa Russo Iervolino: «A mio parere ognuno fa il suo mestiere, io faccio il sindaco di Napoli e non sono assessore regionale. Ho ringraziato con chiarezza le forze dell’ordine, per me, e lo dico anche da ex ministro dell’Interno, l’ordine lo devono mantenere le forze che lo Stato ha deputato a questo». Sul caso interviene anche il procuratore nazionale Antimafia Piero Grasso: «Sappiamo bene che il carcere non può essere assolutamente discriminatorio e che la pena deve tendere alla rieducazione, secondo la nostra Costituzione, però questa va verificata perché la mia esperienza soprattutto in relazione alla criminalità organizzata è che bisogna considerare i reati commessi. Tutti i mafiosi che hanno scontato la pena e sono usciti dal carcere, ad esempio, sono ritornati ai loro posti di combattimento dopo aver conseguito addirittura un avanzamento di carriera». Grasso commenta poi le immagini choc della sparatoria a Montesanto che mostrano l’agonia del giovane romeno Petru nell’indifferenza generale: «I cittadini dovrebbero collaborare di più con le forze dell’ordine» dice. Il procuratore Giovandomenico Lepore non usa mezzi termini: «Non dobbiamo essere ipocriti. Se ammettiamo che la pena è una rieducazione, quando ci sono le condizioni dobbiamo reinserire gli ex detenuti - chiarisce - In questo caso peraltro non hanno poteri di polizia ma solo di assistenza ai turisti. Non sono le ronde con poteri di vigilanza. È chiaro - aggiunge - che, se invece di accompagnare i visitatori, li portano nei vicoli e li derubano allora interverremo».

ger.aus. -IL MATTINO

 

 

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