È il quartiere generale dei soccorsi e dovrà ospitare il vertice dei Grandi. Ma un esposto contesta il progetto della scuola Fiamme Gialle: i piloni costruiti senza verifica antisismica.Approfondimenti
A guardarla svettare nel cielo dell'Aquila, con le sue camerate che hanno resistito al terremoto, sembra davvero solida. Eppure la caserma Vincenzo Giudice della Guardia di Finanza, quella che dovrà ospitare nei primi giorni di luglio le delegazioni degli Stati del G8 nasconde sotto terra un mistero inquietante. Le sue fondamenta sarebbero state costruite con una tecnica anomala che non rispetta le norme e senza i calcoli necessari per verificarne la tenuta sotto sisma. Questo è quello che sostiene la relazione allegata a un esposto dell'Ordine degli ingegneri di Roma inviato alla Procura dell'Aquila del novembre del 2004. Il fascicolo è stato archiviato, ma la relazione resta significativa. Quando le delegazioni dei grandi del mondo, dopo una lunga giornata di lavori si stenderanno a riposare sui letti della scuola sottufficiali, fisseranno certamente il tetto chiedendosi prima di addormentarsi: "Reggerà sotto i colpi di un eventuale nuovo terremoto?".
L'onda lunga dello sciame non si esaurisce e a luglio, se le scosse continueranno, le delegazioni dei maggiori Stati industriali (che, nonostante il nome del vertice resti sempre G8, sono ben 23) dovranno ballare con gli aquilani sul terreno di Coppito, una frazione a pochi chilometri dal centro storico. Non si sa ancora chi dormirà nel complesso. Che sia Obama o l'ultimo degli sherpa sarà interessato però a leggere questo documento datato 2004. Il titolo è: "Esame tecnico strutturale e valutazione di elementi di anomalia o illegittimità nella costruzione del complesso di edifici "B2" della Scuola della Finanza dell'Aquila". La relazione riguarda nove palazzine che ospitano metà dei 2 mila allievi ed è firmata da un generale del genio aeronautico, Antonio Capozzi, e da un professore ordinario di tecnica delle costruzioni, Piero D'Asdia, incaricati nel 2004 dall'Ordine di Roma di verificare se i nove edifici fossero a norma e sicuri in caso di terremoto. La relazione di 57 pagine si conclude così: "Il progetto delle fondazioni, calcolato con uno schema, è stato realizzato con un altro del tutto anomalo e inspiegabilmente privo di una valida verifica dell'interazione terreno-struttura sotto sisma". Non basta: "L'incertezza statica è fondata e non assicura la pubblica incolumità". Parole che non sembrano spot a favore della decisione di Berlusconi di trasferire a Coppito il vertice. Obama e Medvedev forse sorrideranno un po' meno, abbracciati al Cavaliere, sapendo che sopra la loro testa "sussistono potenzialmente sotto sisma problemi per la pubblica incolumità". Brown e Sarkozy non faranno salti di gioia scoprendo che "la situazione attuale di incertezza nella sicurezza degli edifici in esame, sotto sisma, non è tollerabile". La relazione fu fatta propria dall'Ordine nel 2004, che la inviò in Procura. Ma è stata scritta prima del sisma ed è contraddetta da altri tecnici e dalla magistratura. Comunque resta un documento da valutare con attenzione, tanto che lo stesso Guido Bertolaso, dopo esserne venuto a conoscenza, nel 2005, scrisse a Regione e Comune per chiedere chiarimenti. Insomma, anche se la magistratura ha archiviato tutto, anche se l'edificio ha retto al sisma, vale la pena raccontare questa storia. Anche perché dimostra che i controlli rigidi in Italia diventano di moda solo dopo i terremoti. Mentre prima restano riservati a pochi e isolati Don Chisciotte del rigore.
La caserma Giudice è stata realizzata da un consorzio guidato dalla Todini costruzioni dal 1986 al 1995 per un costo di 314 milioni di euro. Il progetto è firmato da uno studio famoso: quello di Vittorio De Benedetti ....
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