IL MINISTRO DEGLI INTERNI E.... LE RONDE Stampa
Per una volta dobbiamo essere d'accordo con il Sindaco di Napoli (ahinoi) ed ex Ministro degli interni Iervolino quando afferma che l'ordine lo devono mantenere le forze che lo Stato ha deputato a questo.
Riteniamo che invece di creare ronde di cittadini sarebbe il caso che il Governo Italiano seguisse le direttive Europee riducendo i Corpi di Polizia a massimo tre e utilizzando meglio risorse economiche e umane evitando sprechi ed inutili sovrapposizioni di operatori di diversi corpi (ricordiamo che fra forestale, provinciale, penitenziaria etc abbiamo circa otto corpi con addirittura quasi ogn'uno di loro con una propria " marina" ovvero mezzi nautici)
Qui sotto l'articolo de il Mattino
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Ronde ex detenuti «Ecco le regole»
In arrivo il Decreto di attuazione
Le ronde saranno presto regolamentate. Lo assicura il ministro Roberto Maroni che conferma quanto annunciato in un’intervista al Mattino: «Ho pronto il decreto di attuazione dopo che il Senato avrà approvato il disegno di legge - assicura il capo del Viminale - La situazione sarà regolamentata e finiranno queste polemiche pretestuose. Tutte le amministrazioni comunali che decideranno di utilizzare i volontari per la sicurezza dovranno uniformarsi a queste indicazioni. Quelle adottate finora sono ronde fai da te». Quanto agli ex detenuti, si mostra cauto: «In via prioritaria - spiega - i volontari saranno ex appartenenti alle forze dell’ordine ma all’iniziativa potranno aderire anche altri cittadini, se necessario dopo aver seguito un corso di formazione. Certamente serviranno requisiti precisi come la moralità, l’equilibrio e la professionalità adeguata». L’argomento tiene banco nella giornata napoletana del ministro dell’Interno. A lanciare un messaggio alla Regione, che ha istituito le ronde di ex detenuti per scortare i turisti, è invece il sindaco Rosa Russo Iervolino: «A mio parere ognuno fa il suo mestiere, io faccio il sindaco di Napoli e non sono assessore regionale. Ho ringraziato con chiarezza le forze dell’ordine, per me, e lo dico anche da ex ministro dell’Interno, l’ordine lo devono mantenere le forze che lo Stato ha deputato a questo». Sul caso interviene anche il procuratore nazionale Antimafia Piero Grasso: «Sappiamo bene che il carcere non può essere assolutamente discriminatorio e che la pena deve tendere alla rieducazione, secondo la nostra Costituzione, però questa va verificata perché la mia esperienza soprattutto in relazione alla criminalità organizzata è che bisogna considerare i reati commessi. Tutti i mafiosi che hanno scontato la pena e sono usciti dal carcere, ad esempio, sono ritornati ai loro posti di combattimento dopo aver conseguito addirittura un avanzamento di carriera». Grasso commenta poi le immagini choc della sparatoria a Montesanto che mostrano l’agonia del giovane romeno Petru nell’indifferenza generale: «I cittadini dovrebbero collaborare di più con le forze dell’ordine» dice. Il procuratore Giovandomenico Lepore non usa mezzi termini: «Non dobbiamo essere ipocriti. Se ammettiamo che la pena è una rieducazione, quando ci sono le condizioni dobbiamo reinserire gli ex detenuti - chiarisce - In questo caso peraltro non hanno poteri di polizia ma solo di assistenza ai turisti. Non sono le ronde con poteri di vigilanza. È chiaro - aggiunge - che, se invece di accompagnare i visitatori, li portano nei vicoli e li derubano allora interverremo».
ger.aus. -IL MATTINO
Pubblicazione del: 20-06-2009
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