7/11/2006 Marano di Napoli - Oppresso dalla povertà schiacciato dalla burocrazia Stampa
Ogni mese è un'odissea per quei cittadini che sono stati ammessi al sussidio mensile regionale denominato reddito di cittadinanza. I 350 euro mensili arrivano sempre in ritardo e dentro un dedalo di intoppi burocratici che mette a dura prova i nervi di chi riceve il beneficio. Uno di questi è arrivato disperato nella nostra redazione, implorando un nostro intervento.
"Fate qualcosa, prima che mi vada ad incatenare sotto i portici del Comune". C.A., 55 anni, disoccupato maranese di lunga data, ci ha poi raccontato il suo problema.
"Ogni mese è la stessa storia: vado in banca per prelevare l'assegno del reddito di cittadinanza e, puntualmente, non lo trovo. Il mese scorso mi è arrivato con venti giorni di ritardo. All'istituto di credito dicono che non dipende da loro. Mi reco ai Servizi sociali del Comune e dicono che non dipende neanche da loro. Insomma, mi sbattono avanti e indietro come un pacco postale: ma si può capire qual è la verità? Si può ricevere un trattamento dignitoso? Si può dare uno straccio di sicurezza e di notizia certa a un disoccupato che tira avanti con quel sussidio?". Avallone, comunque, almeno per questo mese, ha posto fine alle sue tribolazioni rivolgendosi alla Polizia Municipale: è stata la tenente Brigida Costa a contattare prima il Sindaco e, poi, ad accompagnare Avallone in banca a prelevare il suo"reddito di cittadinanza". Ma, certo,non è così che dovrebbero funzionare i servizi alle persone indigenti.
Tratto dal mensile "L'attesa.Qui Marano"
Pubblicazione del: 08-01-2007
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