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Spazzatura, vecchie logiche qui servirebbe Masaniello»
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DONATELLA LONGOBARDI «A Scampia ogni quindici persone, uno è pregiudicato. In Parlamento il rapporto è di uno a dieci». Morale? «A Scampia hanno paura di Montecitorio, la vera camorra è lì». Predicatore e provocatore Beppe Grillo non perde occasione per dire la sua in attesa dello show che domenica lo vede protagonista all’Arena Flegrea con il suo spettacolo dei record, «Reset». Un tale record che i posti per la prima data sono andati subito esauriti ed è stato deciso di raddoppiare l’appuntamento, lunedì (i biglietti costano da 20 a 30 euro). Grillo, perché «Reset»? «Perché è venuto il momento di dire basta, resettare. Ormai siamo allo psicodramma, al delirio di una politica in cui quelli che ci hanno portato a questo stato sono lì a chiedersi come si è arrivati a tanto...». Lei da tempo si batte per il cambiamento, che cosa pensa sia necessario? «Cambiare, ma culturalmente. La gente è stanca. La prima cosa che interessa oggi è la qualità della vita, per sé e per i propri figli». E invece? «La politica è vecchia. Vanno fermati: i settantenni e quelli che la pensano in modo vecchio, e delirano, bisogna mandarli a casa. Qua ci vuole Masaniello». O Grillo? «Io faccio quello che posso. Ma penso che la rivolta debba partire dal basso, dalla gente, dai comuni». Prendiamo Napoli. «Già. Lo Stato si è sostituito alla criminalità, siamo di fronte a una dolosa, vergognosa svendita del territorio». Si riferisce al problema dei rifiuti? «Non è un problema. È solo un modo vecchio di affrontare la questione. Non ho mai sentito Bassolino o la Iervolino invitare a non produrre i rifiuti. Nessuno parla di riutilizzo, di riciclo. Questa è la battaglia del futuro, bisogna passare dalla produzione al servizio. Una battaglia che si basa sulla conoscenza». Ad esempio? «Quello che per qualcuno è un rifiuto per un altro può essere un materiale da riutilizzare, una fonte energetica. Invece che chiudere le scuole bisognerebbe, ad esempio, vietare la vendita dell’acqua in bottiglie di plastica. Un sindaco può farlo. Il fatto è che non sanno che cos’è un rifiuto, siamo di fronte a prodotti nuovi, i secondi e terzi imballaggi, per esempio. È un incantesimo che va rotto». Da più parti si solleva il problema della camorra... «Ma che camorra! Nessuno lo dice che l’Impregilo pochi mesi fa ha comprato la discarica di Serre? Qua non si capisce che bisogna decrescere invece che crescere, ci parlano ancora di Pil, invece bisogna fare rete, avere accesso alla comunicazione, nuove modalità di ricerca, anche per i rifiuti». Qui a stento si parla di differenziata... «Eppure Napoli potrebbe essere un vero punto di partenza del cambiamento. E pensare che prima dell’Unità si stava benissimo, dopo non ne abbiamo azzeccata una. Pensi che ora la Sardegna vogliono farla diventare strategica per l’attracco delle petroliere, stanno costruendo un tubo largo sei metri che porta il gas da Brindisi a Milano, si parla di treni ad alta velocità, parcheggi, automobili...». E si riparla di nucleare, proprio ieri Veronesi ha dato il suo parere positivo. «Veronesi non lo capisco, vuole vaccinare contro il cancro alla mammella i bambini di nove anni. Ma dove vogliamo arrivare?». Già Grillo, dove si va di questo passo? «Il sistema imploderà da solo. Bisogna che siano i cittadini ad amministrare le città, non i partiti. La democrazia partecipativa si ricostruisce dal basso. Il Parlamento così com’è non serve, è una fogna. Con i Borbone stavamo meglio». | tratto da il mattino
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Pubblicazione del: 31-05-2007 nella Categoria
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