La Cassazione sentenzia che gli ausiliari del traffico possono multare solo per divieto di sosta Stampa
La Cassazione, dettando le regole d'oro per arginare i ricorsi di tanti automobilisti illegittimamente multati dagli ausiliari del traffico, ricorda che il legislatore "ha avuto cura di puntualizzare che le funzioni" che possono svolgere i 'vigilini' "riguardano soltanto le violazioni in materia di sosta e limitatamente alle aree oggetto di concessione poiché la loro attribuzione è apparsa strumentale rispetto allo scopo di garantire la funzionalità dei parcheggi, che concorre a ridurre, se non a evitare, il grave problema del congestionamento della circolazione nei centri abitati". In questo senso, ricorda ancora piazza Cavour, "è significativo che" agli ausiliari del traffico "può essere conferita anche la competenza a disporre la rimozione dei veicoli, ma esclusivamente dovunque venga impedito di accedere a un altro veicolo regolarmente in sosta, oppure lo spostamento dei veicoli in sosta, in seconda fila negli spazi riservati allo stazionamento e alla fermata dei veicoli".
In ogni caso, dice la Suprema Corte nel bacchettare il Comune di Roma che è stato anche condannato a pagare tutte le spese processuali sostenute dall'automobilista (1.200 euro), "l'Amministrazione non ha fornito alcuna prova che la violazione sia stata accertata da soggetto abilitato, limitandosi il verbale alla mera qualificazione dell'operante come ausiliare del traffico".
Pubblicazione del: 01-08-2007
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