Napoli:Lezioni di anticrimine i vigili diventano 007   Stampa questo documento dal titolo: . Stampa

Presidenti delle municipalità cittadine e sindaci dei comuni della provincia di Napoli entrano in aula per imparare a prevenire il crimine in sinergia con le forze di polizia locale. E gli agenti di polizia locale diventano referenti di intelligence, investigatori con conoscenza diretta dei propri quartieri. Da ieri e per cinque incontri settimanali, le lezioni si terranno nei locali della Scuola regionale di polizia locale di Ponticelli. Il «progetto di analisi delle esigenze per la prevenzione del crimine e per il risanamento delle aree urbane di Napoli e provincia», questo il nome dei seminari, si inserisce nell’ambito delle iniziative di «Polis», le politiche integrate di sicurezza promosse dalla Regione Campania. L’iniziativa della Scuola, salutata positivamente dal suo direttore Ugo Barbieri, ha un «valore strategico enorme» per il prefetto di Napoli Alessandro Pansa, secondo il quale «a volte è facile analizzare le cause della criminalità e non vedere come si sviluppa e si evolve il crimine». «Non
dobbiamo capire come si comportano i rapinatori in assoluto - ha aggiunto Pansa - ma come questi si comportano nel mio quartiere e nella mia strada». E a proposito del numero di agenti impiegati per la sicurezza delle città, il prefetto di Napoli ha ribadito che «il numero degli uomini non è il problema fondamentale. Ci sono contesti nei quali la presenza delle risorse umane e delle forze dell'ordine non incide sui fenomeni criminali. Abbiamo ridotto le rapine in strada ormai del 20% ma il cittadino si sente allo stesso modo insicuro perchè non basta la presenza, non basta la repressione, bisogna agire di più sul senso di sicurezza dei cittadini».
Per ogni quartiere, dunque, una classifica dei crimini che lì hanno luogo «per garantire - ha spiegato il coordinatore scientifico Ernesto Savona, docente di criminologia nell’università Cattolica di Milano - un intervento mirato ed efficace dell’agente di polizia». «Il senso di questi seminari - ha spiegato l’assessore alla Sicurezza delle città della Regione, Andrea Abbamonte - è quello di capire che dobbiamo classificare i fenomeni criminali, abbinando a ogni quartiere le diverse tipologie di crimine che lì si svolgono». Interventi mirati della polizia locale, dunque «sfruttando anche la collaborazione delle diverse realtà presenti sul territorio, come le parrocchie e le associazioni», ha aggiunto l'assessore comunale Bruno Terracciano, nella veste di coordinatore delle municipalità, e «formati grazie allo scambio di saperi», come ha precisato l'assessore alle Risorse strategiche della Provincia, Guglielmo Allodi.
Fonte: IL MATTINO - giornalista:SALVIO SAPIO




Pubblicazione del: 26-09-2007
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