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Il Governo deve mettere le città nelle condizioni di poter combattere l’immigrazione irregolare, lo spaccio di droga, lo sfruttamento della prostituzione e dei minori
 
Moratti: più agenti della polizia municipale per difendere i cittadini dalla criminalità

Cari amici,
l’iniziativa di oggi è importante per Milano: è un’occasione per toccare con mano i problemi della città, per condividere i temi che più stanno a cuore ai milanesi: la sicurezza, in primo luogo, che è garanzia di libertà; e poi la tranquillità delle famiglie, il che significa meno tasse e più servizi.
Sulla sicurezza Milano ha stimolato un dibattito a livello nazionale. Il 26 marzo scorso, quando scesi in piazza per lanciare il primo grande appello per la sicurezza di Milano, fummo attaccati, accusati di razzismo, di intolleranza. Allora del problema sicurezza nessuno voleva parlare. Abbiamo combattuto contro pregiudizi e ideologie e alla fine abbiamo affermato una verità forse scomoda, ma illuminante nella sua semplicità: la sicurezza è un problema che colpisce soprattutto i più deboli, gli anziani, le donne, i bambini, chi vive nelle periferie e si sente esposto, lui e la sua famiglia, a una illegalità che genera pericoli concreti e ansia crescente.
La domanda di regole di convivenza e di giustizia è qualcosa che tutti i milanesi rivolgono al Governo.

Milano si è mossa. Nel Bilancio 2008 in discussione in Consiglio comunale abbiamo destinato 9 milioni di euro in più per la sicurezza. È prevista l’assunzione di 200 nuovi agenti della Polizia Municipale e un investimento di 6 milioni di euro per contrastare le occupazioni abusive.
Dal Governo abbiamo ottenuto qualche risultato, come l’aumento del numero delle Forze dell’Ordine nella nostra città. Ma attendevamo molto di più soprattutto sotto il profilo degli strumenti normativi. Pensiamo a situazioni drammatiche come quella dei bambini rom costretti con minacce e percosse a rubare da una banda di aguzzini senza scrupoli. La gang è stata sgominata. Ho ottenuto dal Prefetto la garanzia che i responsabili, una volta usciti dal carcere, vengano immediatamente espulsi. Ma il Governo deve essere più deciso, deve mettere le città nelle condizioni di poter combattere l’immigrazione irregolare, lo spaccio di droga, lo sfruttamento della prostituzione e dei minori, il degrado urbano e tutti quei fenomeni che mettono a repentaglio la sicurezza dei cittadini.
Tutto questo deve andare di pari passo con il riconoscimento del ruolo trainante di Milano e dei meriti di un’amministrazione virtuosa.

Seguiamo con rigore una politica di riduzione della pressione fiscale ma, invece di premiarci, lo Stato decide di avvantaggiare chi fa pagare di più, chi aumenta le tasse e le tariffe. Il taglio dell’Ici previsto dal Governo cresce infatti laddove il tributo è più alto e si riduce al minimo, dove la bassa pressione fiscale riduce il conto dell’imposta. Basti dire che per le città paragonabili alla nostra, dove la pressione dell’Ici è superiore del 50% a quella di Milano, il Governo prevede di dare dal 50 al 60% in più di contributi rispetto a noi. Questa palese ingiustizia si accompagna ad una costante riduzione dell’autonomia finanziaria degli Enti locali e ad un accentramento della finanza statale.
È giusto mettere in luce le disattenzioni e le dimenticanze che Milano subisce. L’iniziativa di oggi unisce i cittadini nella richiesta al Governo di una maggiore equità e giustizia, per il bene di Milano e per il bene di tutto il Paese.

Letizia Moratti


Pubblicazione del: 19-12-2007
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