NAPOLI - DISCARICA in località Cinque Cercole? Stampa
RIFIUTI A CHIAIANO, IERVOLINO: SI PUO' FARE
LUIGI ROANO Prima apertura del sindaco Iervolino per una discarica di tal quale, l’immondizia così come raccolta, in una delle cave di Chiaiano. Scartata quella di Cupa Vrito perché troppo vicina alle case e soprattutto nel cuore del parco delle colline, spunta l’ipotesi di quella detta del Poligono in località Cinque Cercole. «È la mediazione ottimale», ha spiegato il sindaco. Lo sversatoio, capace di contenere fino a un milione di tonnellate di rifiuti, più di due anni della produzione della città, metterebbe Napoli al riparo da crisi per i prossimi 750 giorni, il tempo che serve per ultimare il termovalorizzatore di Acerra e tutti gli impianti per il ciclo dei rifiuti. Il punto sulla situazione è stato fatto in un confronto svoltosi in due tempi e terminato solo alle 18,30 a Palazzo San Giacomo fra lo stesso sindaco, il commissariato per l’emergenza rifiuti (c’erano i vice di Gianni De Gennaro) il prefetto Alessandro Pansa e tutti i capigruppo. Sullo sfondo una città che comincia nuovamente ad avere cassonetti pieni e le proteste dei comitati di quartiere. La discussione è stata aggiornata a domani alle 14 nella sede dell’Asìa: ci dovrebbero essere decisioni definitive sulla materia perché saranno i tecnici a dire come stanno le cose. Il faccia a faccia è stato aspro. Sostanzialmente molti capigruppo, sia del centrodestra che del centrosinistra, non sono d’accordo, supportati da uno studio del professor Francesco Ortolani che teme da qui a 20 anni l’inquinamento delle falde acquifere se dovesse essere utilizzata la cava di Cinque Cercole. I tecnici del commissariato, che si sono presentati con uno studio definitivo di fattibilità, però sono convinti della bontà del loro lavoro, ma soprattutto del fatto che la città non possa non avere una propria discarica visto che grava col suo peso su tutta la regione. «Riunione accesa e direi produttiva - attacca la Iervolino - Per il Comune c’è l’assoluta necessità di evitare a Napoli un’altra emergenza come quella da cui siamo appena usciti». Poi il sindaco entra nel merito della questione: «Il commissariato ci dice che per evitare un’altra emergenza ha bisogno di una discarica a Napoli. Io ho detto e continuo a dire no alla cava di Cupa Vrito. Perché destinata al parco delle colline. Ma ora c’è un’altra proposta: una cava lontana da quella principale, e dalla zona ospedaliera e dall’abitato e mi sembra la soluzione ottimale, prima però devono essere i tecnici a dirci se è una soluzione praticabile». Il sindaco svela di avere «verificato di persona che non ci sono case e ospedali vicino alla cava e la strada di accesso non attraversa centri abitati. Ho messo stivali e calzoni e ci sono andata a metà della scorsa settimana. È la mediazione ottimale», ripete. La Iervolino getta acqua sul fuoco delle polemiche, a lei non interessa se la decisione spetta al Comune o al commissariato: «Secondo me spetta a De Gennaro, ma il problema non è chi scrive un pezzo di carta ma cosa si fa, e che non si danneggino i cittadini e il territorio. Certo due anni di libertà dai rifiuti sono tanti». Situazione difficile anche in provincia. A Ercolano, Cercola e San Giorgio a Cremano dopo una breve tregua nel centro e nella periferia i cassonetti sono di nuovo saturi. Momenti di tensione a Eboli, in località Coda di Volpe ieri la polizia ha fermato la processione di San Vito diretta verso il sito dove dovrebbe sorgere una piazzola di stoccaggio di ecoballe.
Fonte: IL MATTINO
Pubblicazione del: 22-04-2008
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