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TRIESTE - Si parla di sicurezza e accessibilità oggi a Trieste, nel corso di una giornata di studi organizzata da Erdisu (Ente regionale per il diritto e le opportunità allo studio universitario), Università di Trieste e comando provinciale dei vigili del fuoco. . Il punto centrale del dibattito è stata la prevenzione e la gestione dell'emergenza in presenza di disabili, sia dal punto di vista legislativo sia da quello architettonico. Stefano Zanut, del comando provinciale dei vigili del fuoco di Pordenone, ha avuto il compito di spiegare come siano nate, e perché, le linee guida ministeriali contenute nella circolare 4 del 2002 in materia di sicurezza inclusiva. "L"obiettivo iniziale è stato quello di capire come si affronta il problema della disabilità in questa ottica di prevenzione e sicurezza - ha spiegato - e da subito ci siamo accorti della necessità di fornire strumenti validi e concreti agli operatori affinchè potesse essere attuata operativamente la legge 626 sulla sicurezza dei posti di lavoro. Abbiamo quindi avviato un gruppo di lavoro, da cui è nata una filiera di indicazioni e norme".

Muovendo dalla conoscenza delle norme esistenti, con in testa la 626, è stata costruita l'impalcatura pratica rappresentata dalla circolare 4 del 2002, seguita da tutta una serie di strumenti applicativi. Quattro i percorsi di valutazione, che corrispondono alle principali fasi del processo di evacuazione o emergenza (mobilità, orientamento, percezione del rischio, individuazione delle azioni da compiere).

 Numerosi  sono i problemi che possono insorgere nella fase dell'emergenza come il non capire un segnale, la difficoltà a orientarsi o a percepire il problema.

Ecco perché le linee guida vogliono dare indicazioni sul come dare assistenza alle persone con disabilità motoria, su come trasportarle e sul comportamento migliore da tenere